Asteggiano Carlo “Tenente Carlo”

Asteggiano Carlo

 

 

 

 

 

 

Tallarico Asteggiano Criscuolo

Asteggiano Carlo (“Tenente Carlo”)

(Roddi, CN 1921 – 1977)

Ufficiale effettivo, Carlo Asteggiano raggiunge la Val Sangone nell'autunno del 1943, rientrato dalla Francia dove era inquadrato come sottotenente nella divisione alpina "Pusteria". Formatosi all'Accademia militare di Modena e incline al lealismo monarchico, si trova subito in sintonia con due giovani ufficiali, Sergio De Vitis e Nino Criscuolo, che provengono da analoghe esperienze.

Dopo la cattura del  Maggiore Milano, Asteggiano, insieme con Criscuolo, comanda la Banda "Nino Carlo" (che viene appunto chiamata così dai loro nomi di battesimo) e partecipa attivamente a varie azioni. Durante uno scontro con i fascisti presso la Borgata Paglieri di Trana, Asteggiano viene ferito    da una pallottola che gli trapassa un piede. 

La sua adesione alla Resistenza è tuttavia più difficile rispetto a quella di altri capi partigiani; nei drammatici momennti del maggio di sangue del 1944, anche i suoi uomini manifestano perplessità sulla sua figura di comandante. Asteggiano lascia una prima volta la Val Sangone dopo il maggio del 1944. Vi fa poco dopo ritorno, e diventa comandante della Brigata "Ruggero Vitrani" (derivata dalla "Nino Carlo"). Ma, nel gennaio del 1945, rassegna le proprie dimissioni ed abbandona definitivamente la zona. Viene sostituito da Guido Quazza.

Dopo la guerra, Carlo Asteggiano eserciterà la professione di avvocato; come assessore del Comune di Giaveno seguirà la ristrutturazione dell'ex Cascina Molines, che nel 1978 gli verrà intitolata come Palazzo Asteggiano.  

 

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