Riboldi Antonio I.C. vescovo

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Riboldi Don-Antonio

 

Riboldi Antonio I.C. vescovo emerito di Acerra

(Triuggio, oggi in provincia di Monza e Brianza, 1923 -)

In tempo di guerra, Antonio Riboldi era un giovane novizio rosminiano, (diventerà sacerdote il 29 giugno 1951)  che si trovava presso la Sacra di San Michele. Vari anni dopo la fine del conflitto, e a coronamento di una vita dedicata alla Chiesa, monsignor Riboldi dal 1978 al 1999 ricoprirà il ruolo di vescovo ad Acerra, in Campania, dove diventerà celebre per la sua coraggiosa opposizione alla delinquenza camorristica.

Antonio Riboldi, studente presso l'Istituto "Rosmini" di Torino, giunge dunque alla Sacra, come sfollato, nella primavera del 1944. Viene così a trovarsi testimone o protagonista di alcuni episodi importanti accaduti a Giaveno ed alla Sacra nel periodo della Resistenza. Come novizio, redige anche una buona parte del "Diario della Casa" (sorta di cronaca quasi giornaliera tenuta dai padri rosminiani) relativa a quel periodo. In risposta ad un questionario di studenti dell'Istituto "Blaise Pascal" di Giaveno speditogli nel 1994, monsignor Riboldi ha inoltre redatto una lettera non solo ricca di memorie, ma anche aperta ad un consapevole bilancio sul ruolo del clero locale in quel periodo. "Ovunque  – scrive –  il sacerdote non era soltanto il padre spirituale di tutti, ma era sicuro punto di riferimento per i partigiani. Non c'era posto per la paura. E così la Chiesa divenne la sola autorità della gente".  

 

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