1944 – 26 giugno: Bussoleno

 

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Bussoleno Deposito Locomotive

 

 

 

 

 

 

 

Bussoleno, la "W.Fontan" attacca il presidio

A Bussoleno i distaccamenti della «Walter Fontan» sono scesi durante la notte del 25 giugno e attaccano la caserma, dove vi è un presidio tedesco di circa cinquanta uomini con mitragliatrici e mezzi blindati, e la casa littoria, in cui sono asserragliati oltre duecento fascisti. Con l’aiuto di alcuni civili impegnati a tenere i collegamenti fra i distaccamenti garibaldini, dopo ore di combattimento la situazione sembra volgere a favore dei partigiani, che riescono a neutralizzare un tentativo di sortita dei tedeschi che sembrano intenzionati ad arrendersi.

Improvvisamente, una staffetta porta la notizia che sta sopraggiungendo un convoglio tedesco blindato: le difficoltà partigiane a Rivoli ed Avigliana hanno aperto la strada alla controffensiva nemica.  Al comandante della brigata, Carlo Ambrino «Negro», non resta che ordinare la ritirata, dopo un rapido consulto con il commissario politico Raimondo Ala «Mondino». I distaccamenti si sganciano lentamente, mantenendo inalterato il volume di fuoco per impedire sortite nemiche dagli edifici.  Frattanto il gruppo di Carlo Massaglia, che ha il compito di far saltare il ponte ferroviario sull'Armoné ad operazione ultimata, anticipa i tempi e riesce nell'intento, grazie anche alla collaborazione del contingente cecoslovacco addetto al servizio di guardia, contattato nei giorni precedenti e passato nelle file garibaldine con armi e munizioni.  A mezzogiorno Bussoleno è così completamente evacuata dagli uomini della «Walter Fontan»: i nazifascisti hanno avuto quindici morti e dodici feriti, ma l'andamento complessivo delle operazioni nella vallata ha permesso loro di riprendere il controllo del paese.

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