1944 – 26 giugno: Avigliana, assalto al Dinamitificio

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Avigliana, fallisce l'attacco al Dinamitificio Nobel 

Eugenio Fassino divide la «Carlo Carli» in tre squadre, attaccando contemporaneamente la polveriera Nobel-Allemandi e il dinamitificio Valloia e lasciando un presidio alla stazione ferroviaria.  L'obiettivo è insieme militare e politico: procurarsi armi e munizioni e costringere i nazifascisti a far affluire rinforzi da Torino.  L'operazione viene però condotta sottovalutando le forze nemiche. Quando i partigiani tentano la penetrazione, li attende un fuoco concentrato di mitragliatrici, e agli uomini della «Carlo Carli» non resta che  ritirarsi verso il centro di Avigliana in attesa di contatti con gli altri gruppi, ma all'improvviso giunga in stazione un treno merci carico di truppe fasciste. La battaglia divampa subito accanita.  Genio cade ferito e viene catturato dopo un’inutile fuga, e Balilla, prima ferito, viene ucciso con un colpo alla nuca. Ai compagni non resta che ritirarsi e avvertire le forze di riserva del comandante Giulio Nicoletta.

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