Coazze – Piazza 1° maggio – Fontana monumentale dedicata ai «Martiri della Resistenza ed alla popolazione coazzese» ed ai Fratelli Ruggero e Pietro Vitrani | |||||
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La fontana, sulla quale si colloca un basamento in pietra sormontato da un monumento, in granito, a croce greca che è intitolata ai «Martiri della Resistenza ed alla popolazione coazzese», è situata in piazza I Maggio, di fronte alla scuola elementare “Luigi Pirandello”. La parte posteriore del monumento si affaccia su viale Italia ’61. Costruita nel 1980 (inaugurata l’11 maggio), venne dedicata dal Comune di Coazze ai Vitrani, famiglia di partigiani combattenti originaria di Barletta (ora BAT) a cui appartengono due caduti, Ruggero e Pietro. Alla costruzione del monumento contribuirono economicamente sia il Comune di Coazze che la famiglia Vitrani. Ruggero Vitrani nasce a Torino il 30 marzo 1925. Già a partire dal settembre 1943 entra nelle fila della Resistenza aggregandosi alla banda «Nino-Carlo» con il nome di battaglia di «Gero». Durante il periodo di militanza partigiana Ruggero si rende partecipe di numerose azioni di guerriglia (tra queste l’assalto ad un posto di blocco in via Nizza a Torino) ed il 16 ottobre 1944 viene nominato vice-comandante della brigata. Appena un mese più tardi, il 16 novembre, viene catturato a Villarbasse mentre sta svolgendo una missione al comando di una squadra di partigiani. La sua strenua resistenza permette comunque ai suoi compagni di mettersi in salvo. Dopo tre mesi di prigionia presso «Le Nuove» (periodo in cui conosce padre Ruggero Cipolla, frate francescano e cappellano delle carceri, che gli rimarrà vicino fino alla fine e che ricorderà la figura di Ruggero Vitrani – accanto a quelle di altri condannati a morte da lui assisititi – nel suo libro I mie condannati a morte pubblicato nel 1998). Ruggero viene fucilato a Torino presso il Poligono Nazionale del Martinetto il 16 gennaio 1945. Dopo la sua morte la banda «Nino-Carlo» diverrà brigata «Ruggero Vitrani». É stato insignito della Medaglia d’argento al valor militare alla memoria. La strada di Villarbasse che aveva visto la sua cattura è stata successivamente intitolata ai fratelli Vitrani. Pietro Vitrani, fratello di Ruggero, nasce a Torino il 26 novembre 1926. Aderisce alla Resistenza nel marzo 1944 entrando a sua volta nelle fila della banda «Nino-Carlo». Viene fucilato a Giaveno, in via delle Scuole, il 3 dicembre 1944. Nel luogo della sua uccisione è stata in seguito posta una lapide in ricordo.[1] La famiglia Vitrani si può definire una vera e propria famiglia partigiana poichè anche il padre Michele, la madre Angela Degno ed un terzo fratello, Giuseppe Alberto, parteciparono attivamente alla Resistenza. Michele Vitrani, classe 1898, si trasferisce a Torino dalla nativa Barletta nel 1924, subito dopo essersi sposato con Maria Degno. Nel capoluogo piemontese si stabilisce in via Pollenzo 47 e trova lavoro come tranviere. A partire dal giugno 1944 entra a far parte della banda «Nino-Carlo», la stessa dei suoi tre figli. Muore a Baldissero Torinese nel 1984. Angela Degno nasce a Barletta nel 1902. Nel settembre 1944 aderisce anche lei alla Resistenza entrando nelle fila della banda «Nino-Carlo» con il nome di battaglia «Mamma Vitrani». Muore a Torino nel 1975 Il terzo fratello Vitrani, Giuseppe Alberto, nasce a Torino il 5 settembre 1928. Dal maggio 1944 è effettivo della banda «Nino-Carlo» prendendo il nome di battaglia «Berto». Il 15 novembre abbandona la Resistenza rientrandovi solo a partire dal marzo 1945 tra le fila della 24ª brigata SAP «Lino Rissone», operante in Valle di Susa. Muore a Torino nell’aprile 1980. Ruggero e Pietro Vitrani sono sepolti presso il “Campo della Gloria” all’interno del cimitero «Monumentale» di Torino. I loro nomi vengono anche ricordati sulla lapide collocata all’esterno del civico 285 di corso Francia, a Torino, in memoria dei 32 caduti partigiani del quartiere Pozzo Strada. Il nome di Ruggero, accanto a quello di altri 58 martiri (tra i quali Armando Amprino e Candido Dovis), è indicato sulla grande lapide in marmo posta presso il Sacrario del Martinetto[2]. |
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Scheda tratta dalla Tesi di Laurea di Andrea Mortara |
NOTE: [1] «Pierino Vitrani / di anni 18 / Ucciso in questo luogo / per rappresaglia nemica / in odio alla patria / 3-XII-1944». [2] Le informazioni sulla famiglia Vitrani sono ricavate da alcune interviste dell’autore al prof. Michele Cortellino (effettuate tra marzo e maggio 2011) nonché da documenti del suo archivio privato. |