Coazze – Viale Italia ’61 n°3 – Lapide ricordo degli internati deceduti |
||
|
La lapide si trova in viale Italia ’61, ed è posta sull’edificio che, fino alla metà degli anni Sessanta, ospitava la sede del Comune. È dedicata ai coazzesi internati, civili e militari, deceduti in campo di prigionia. Quattro di essi (Domenico Allais, Severino Mario Cerutti, Massimo Giovale Arena e Celestino Tessa) sono civili, tre (Michele Bramante, Felice Ghirelli e Luigi Rege Turo)[1] sono militari. Carlo Oliva[2] è l’unico partigiano. Celestino Tessa morì il 24 dicembre 1944 durante la detenzione in campo di prigionia. La stessa sorte toccò anche a Massimo Giovale Arena, che morì il 18 marzo 1945. Alcune settimane più tardi, il 1 maggio 1945, morì a Verona Severino Cerutti in seguito agli stenti subiti durante la prigionia. I tre caduti militari: Michele Bramante, Felice Ghirelli e Luigi Rege Turo sono attualmente sepolti in tre diversi Cimiteri Militari Italiani d’Onore in Germania. Bramante (morto il 12 ottobre 1944) a Francoforte sul Meno, Ghirelli (22 marzo 1944) ad Amburgo e Rege Turo (26 aprile 1945) a Berlino. Negli stessi sacrari di Amburgo e Francoforte sono anche tumulati tre militari di origine giavenese. Il partigiano Carlo Oliva, nelle fila della Resistenza dal marzo 1944, venne invece deportato in campo di prigionia dove morì un anno più tardi, il 20 marzo 1945. I loro nomi (tranne quello di Carlo Oliva) sono riportati anche sulla lapide presente presso il monumento ai caduti di piazza della Vittoria, che elenca i caduti coazzesi del periodo 1940-1945. Nel 1945 i sopravvissuti ai campi di sterminio in Germania edificarono, sulla collina del Castello, un pilone votivo dedicato alla Madonna ponendo la dicitura «a Maria riconoscenti». A seguito dello spostamento della sede del Comune nel vicino “palazzo del Conte”, avvenuto nel 1965, l’edificio ha ospitato per alcuni anni la biblioteca comunale. Attualmente vi sono sistemate la sede dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone, il Museo Etnografico ed il “Laboratorio del suolo”, gestito dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Torino. |
|
Scheda tratta dalla Tesi di Laurea di Andrea Mortara |
NOTE
[1] Informazioni sui caduti militari tratte dal sito <http://www.lastampa.it/_web/download/pdf/torinesi_deportati.pdf> a loro volta tratte da <www.robertozamboni.com>.
[2] I dati sono ricavati dalla scheda biografica presente nella Banca dati del partigianato piemontese all’indirizzo <http://intranet.istoreto.it/partigianato/ricerca.asp>. |