Via XXV Aprile (Coazze) – Lapide ricordo X Martiri, fucilati 26 maggio 1944

cap via 25 aprile  10 martiri targa

Via XXV Aprile (Coazze)   – Lapide  ricordo fucilati 26 maggio 1944 

La lapide è stata collocata nel 1974 sulla facciata della Scuola media statale di Coazze, ora intitolata a Giulio Nicoletta. La piazza che si apre quasi di fronte, all'incrocio di Via XXV Aprile con via Matteotti, è stata intitolata ai "X Martiri", proprio in memoria dei 10 partigiani fucilati sul posto il 26 maggio 1944, come rappresaglia e ritorsione per l'uccisione di due ufficiali tedeschi avvenuta una settimana prima.  

CATTURATI E FUCILATI / DALLA FEROCIA NAZIFASCISTA / IL 26 MAGGIO 1944 / TESTIMONIARONO / CON SACRIFICIO SUPREMO / LA FORZA LIBERATRICE / DEL POPOLO / QUANDO RESISTE UNITO / CONTRO L’OPPRESSIONE / E LA VIOLENZA :

BARRAL SEVERINO

BERT GIOACHINO

GALEAZZO GIORGIO

GUASTALLA ROMANO

MORA ATTILIO

QUATROCCOLO SERGIO

REMOGNA LEO

SILVESTRI ANGELO

STORERO GIUSEPPE

VAIRA GIUSEPPE

NEL TRENTESIMO

1944 – 1974

 

 

 

  La lapide si trova al fondo di via XXV Aprile, all’angolo con largo X Martiri, ed è posta sulla facciata della scuola media di Coazze a destra della scalinata di accesso, a poca distanza dal cippo commemorativo dello stesso avvenimento, che si trova a sinistra della scalinata.   La lapide ricorda dieci dei quarantuno partigiani che furono fucilati – il 26 maggio 1944 – tra Coazze, Giaveno, Valgioie e la Bonaria (Chiusa San MIchele) durante il cosiddetto «Maggio di sangue». Si tratta di partigiani prelevati dalle carceri «Le Nuove» di Torino, dove erano detenuti, e portati in valle per essere fucilati. I dieci partigiani ricordati su questa lapide vennero uccisi a Coazze, nel primo pomeriggio del 26 maggio, sullo spiazzo antistante l’edificio scolastico, all’epoca denominato “Campo sportivo” (oggi largo X Martiri). A guardia dei loro cadaveri, rimasti lì esposti come monito per due giorni, furono poste delle sentinelle armate. Tra i caduti sei erano effettivi di brigate attive in Val Sangone: Mario Guastalla, Giorgio Galeazzo, Attilio Mora e Giuseppe Vaira appartenenti alla banda «Sergio», Sergio Quatroccolo ed Angelo Silvestri della banda «Nicoletta».

Ecco un breve profilo biografico dei dieci caduti:

  Severino Barral nasce a Roure (Torino) il 15 dicembre 1922. Dal febbraio 1944 fa parte della brigata «Monte Albergian» che opera in Val Chisone. 

  Gioacchino Bert è originario di Pinasca (Torino), dove è nato l’11 aprile 1926. Anche lui è inquadrato nelle fila delle brigate attive nel pinerolese. Alla memoria di Bert (e di suo cugino Celso Bert, anch’egli partigiano, caduto il 16 marzo 1944) è stata intitolata una via a Dubbione, frazione del Comune di Pinasca.

  Giorgio Galeazzo nasce a Padova il 9 maggio 1924. Arruolato in marina, il 7 maggio 1944 si unisce alla banda «Sergio». È sepolto presso l’Ossario di Forno di Coazze.

  Mario (e non Romano) Guastalla  nasce il 25 gennaio 1925 a Luzzara (Mantova), ma vive a Suzzara, sempre in provincia di Mantova, dove fa il fornaio. Già granatiere, entra nelle fila della Resistenza – aggregandosi alla banda «Sergio» –  a fine marzo 1944.

  Attilio Mora, classe 1925, è nato e vive a Suzzara. Come il concittadino Guastalla anche lui si aggrega alla banda «Sergio» nel marzo 1944. Un altro partigiano suzzarese che cade in quei giorni in Val Sangone è il ventiduenne Dalmazio Carretta, che perde la vita durante il combattimento al Sellery inferiore.

  Sergio Quattroccolo nasce il 7 giugno 1924 a Torino, dove risiede in via Pavone 5. A partire dal febbraio 1944 è effettivo della banda «Nicoletta».

  Leo Remogna, ventisette anni, è il più anziano del gruppo (è nato infatti il 7 giugno 1916 a Torino). Aderisce alla Resistenza nel marzo del 1944, entrando nelle file della 2ª brigata Garibaldi e successivamente della 4ª brigata Garibaldi.  L’11 maggio viene arrestato a Rivarolo, con altri tre partigiani tra i quali Renato Cottini, e da lì condotto dapprima al carcere di Ivrea e  poi presso «Le Nuove».

  Angelo Silvestri, romano, nasce il 1 gennaio 1925. Nel febbraio del 1944 si aggrega alla banda «Nicoletta».

  Giuseppe Storero nasce a Luserna S. Giovanni (Torino) il 15 aprile 1922. Fin dal novembre 1943 è inquadrato nella 5ª divisione GL brigata «Val Pellice», con il nome di battaglia «Tom».

  Giuseppe Vaira nasce a Cherasco (Cuneo) il 27 agosto 1922 ma risiede a Settimo Torinese dove fa il meccanico. Soldato degli alpini, dal marzo 1944 entra a far parte della banda «Sergio». Con Giorgio Galeazzo è l’unico dei dieci caduti ad essere sepolto presso l’Ossario di Forno di Coazze.

Scheda tratta dalla Tesi di Laurea di Andrea Mortara

 
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