Collina del Castello (Coazze) – Faro della Pace e lapide ricordo Caduti

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Collina del Castello  (Coazze)  – Faro della Pace e lapide ricordo  dei Caduti per l'indipendenza (il faro e la lapide sono stati inaugurati nel 1961 in occasione del Centenario dell'Unità d'Italia) e la libertà.

NEL CENTENARIO

DELL’UNITÀ D’ITALIA

COAZZE

RICORDA I CADUTI

PER L’INDIPENDENZA

E PER LA LIBERTÀ

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   La lapide si trova sulla collina del Castello ed è posta nella parte posteriore del basamento del faro. Il faro, che si trova sull’altura dove – un tempo – sorgeva il castello dei signori di Coazze, venne costruito nel 1961 nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia a ricordo dei caduti «per l’indipendenza e la libertà». La struttura, in acciaio ed alta 17 metri, venne inaugurata il 16 luglio 1961[1] dal sindaco di Coazze Leo Giorcelli (che aveva fortemente voluto l’opera) e da Amedeo Peyron, sindaco di Torino e presidente del comitato “Italia ‘61”. In cima erano posizionati tre proiettori rotanti, accesi ogni notte per quattro ore, che producevano un fascio di luce visibile anche dalla pianura.

  Nel 1963 sono state apposte sul faro due targhe. La prima – poco sopra la lapide – ricorda papa Giovanni XXIII, vincitore del “Premio Balzan” per «umanità, pace e fratellanza fra i popoli» nel 1962. La seconda, omologa, ricorda la “Fondazione premio Nobel” vincitrice dello stesso premio nel 1961.

  Sulla stessa altura è anche presente una cappella votiva dedicata alla Madonna del Castello. Inoltre, all’altro capo del pianoro erboso, vi è il già citato pilone votivo costruito dai reduci dei campi di prigionia tedeschi.

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Il parroco di Coazze, don Giovanni Accastello, benedice la lapide che verrà posata sul basamento del faro. Sulla destra il sindaco Leo Giorcelli.[2] 

Scheda tratta dalla Tesi di Laurea di Andrea Mortara

NOTE:

[1] A riguardo un articolo comparso sul quotidiano Stampa Sera, anno 93 numero 169 del 17 luglio 1961.

[2] (Archivio privato famiglia Giorcelli).

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