Borgata Ferria (Coazze – Forno) Lapide ricordo Caduti due guerre mondiali

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Forno, Borgata Ferria  (Coazze)  – Lapide ricordo dei Caduti  delle due guerre mondiali

ELENCO DEI CADUTI DI FORNO DI COAZZE NELLE GUERRE

1915 – 1918

GUGLIELMINO ALESSIO IGNAZIO

LUSSIANA ERMINIO

LUSSIANA GIOVANNI

LUSSIANA GIUSEPPE

ROLANDO GIUSEPPE

ROLANDO MICHELE

ROLANDO SECONDINO

RUFFINO FEDERICO

RUFFINO GIOVANNI

VERSINO GIUSEPPE

1940 – 1945

LUSSIANA ANGELO

OSTORERO EVELINA

VECCO TERESA

VERSINO FELICE

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    La lapide è posta sull’edificio della ex scuola elementare di borgata Ferria a ricordo degli abitanti della zona di  Forno di Coazze caduti durante i due conflitti mondiali.

  A differenza dei dieci caduti nel corso della Grande Guerra, che sono tutti soldati, i caduti nel periodo della Seconda Guerra Mondiale sono per la maggior parte civili[1].

  Tra essi Aldo (non Angelo come erroneamente riportato) Lussiana. Nato nel 1912, è stato fucilato il 29 novembre 1944.

  Evelina Ostorero (all’anagrafe Avellina) è una giovane diciottenne sordomuta uccisa il 23 settembre 1943 nel corso del primo rastrellamento nazi-fascista in valle. La ragazza venne uccisa perché non si era fermata di fronte ad una pattuglia mettendosi invece a correre. Evelina Ostorero, insieme al pittore giavenese Maurizio Guglielmino ucciso quello stesso giorno presso il suo villino al colletto del Forno, è la prima vittima civile della Resistenza in Val Sangone. 

  Teresa Vecco, proveniente da borgata Rolando, viene invece uccisa nei pressi della miniera di Garida il 10 maggio 1944 nel corso dei rastrellamenti del «Maggio di sangue». La donna, recatasi con il figlio presso la miniera – dove il marito ed altri abitanti maschi delle borgate si erano nascosti per evitare di essere catturati – viene colpita da un proiettile rimbalzato su una roccia. 

  L’unico partigiano il cui nome è presente sulla lapide è Felice Versino, classe 1920, originario della vicina borgata Prialli. Effettivo della brigata «Sandro Magnone», Versino viene ucciso insieme a quattro suo compagni (Edoardo «Edo» Dabbene, Lorenzo Fornera, Salvatore Mastromauro e Jan Herger) il 27 aprile 1945 in piazza Santa Rita a Torino a seguito di uno scontro a fuoco con una colonna di autoblindo tedeschi in ritirata. A ricordo dei cinque caduti sarà apposta, nel 1946, una lapide commemorativa nel luogo della loro uccisione. Alla memoria del partigiano verrà anche dedicato lo spiazzo di fronte alla chiesa di borgata Ferria, ribattezzato, seppur non ufficialmente, largo Felice Versino.

  Evelina Ostorero, Teresa Vecco e Felice Versino sono sepolti presso l’Ossario di Forno di Coazze.

  L’edificio della ex scuola elementare di Ferria, oggi restaurato, ospita la “Casa Alpina Evelina Ostorero”, struttura preposta all’accoglienza turistica. 

Scheda tratta dalla Tesi di Laurea di Andrea Mortara

NOTE

[1] Le informazioni sui caduti si trovano nelle rispettive schede biografiche presenti nella Banca dati del partigianato piemontese all’indirizzo <http://intranet.istoreto.it/partigianato/ricerca.asp> nonché in Oliva, La Resistenza alle porte di Torino, cit., passim.

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