Coazze-Forno, Borgata Oliva – Lapide ricordo Davide Mario

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Coazze – Forno, Borgata Oliva – Lapide ricordo del partigiano Davide Mario

TENENTE

DAVIDE MARIO

CADUTO PER LA LIBERTÀ

*  17-7-1922   †   9-5-1944

 

 

 

forno borg oliva
Il pilone di Borgata Oliva a Forno, sotto il ponte di Sangonetto in una cartolina d'epoca (1908)
SANGONET

 

   La lapide si trova presso borgata Oliva (lungo la carrozzabile che sale da borgata Ferria) ed è posizionata su un pilone votivo preesistente, sulla parete a lato della strada. È dedicata a Mario Davide[1], effettivo della banda «Sergio», caduto nella vicina borgata Ruata il 9 maggio 1944. 

  Nato a Piossasco il 17 giugno 1922 (e non il 17 luglio come erroneamente riportato sulla lapide), Davide è arruolato presso il 4° gruppo alpini «Valle». Dopo l’8 settembre cerca di ritornare a casa dalla Liguria, dove è di stanza con il proprio gruppo. Viene però arrestato alla stazione di Alessandria mentre si apprestava a raggiungere in treno il Piemonte. Riesce ad evadere dalla caserma in cui è stato rinchiuso e a fare ritorno a Piossasco. Ormai consapevole della necessità di combattere i nazi-fascisti con le armi si aggrega ad altri giovani del luogo ed insieme si stanziano nei boschi presso il monte San Giorgio. A fine novembre 1943 questo gruppo di partigiani piossaschesi confluirà tra le fila delle bande operanti in Val Sangone. L’approdo di Davide alla Resistenza è ricostruibile anche grazie ad un diario scritto nelle settimane successive all’armistizio, pubblicato per la prima volta nel 1982 con il titolo Una scelta partigiana: diario dopo l'8 settembre 1943 e successivamente ristampato nel 2005.

  Il 10 maggio 1944, lo stesso giorno dell’attacco contro la banda «Nicoletta» a villa Sertorio, Mario Davide viene incaricato dal comando della sua banda di far saltare il ponte a Sangonetto così da ritardare l’avanzata delle truppe tedesche. L’azione però non riesce, forse a causa di una spia che aiuta i soldati a disinnescare l’esplosivo. Davide però non si dà per vinto e tenta di innescare nuovamente la miccia usando dei fiammiferi. Il ponte subisce un piccolo crollo ma non tale da impedire il passaggio dei carri armati tedeschi. Con un ultimo disperato tentativo Mario prova ad attaccare il carro capocolonna con una bottiglia incendiaria e delle bombe a mano rimanendo però ferito. Cerca allora di allontanarsi e di raggiungere i propri compagni ma sbaglia strada e si ritrova a borgata Ruata dove viene intercettato dai tedeschi ed ucciso.

  La salma del tenente Mario Davide è sepolta presso l’Ossario di Forno di Coazze. Alla sua memoria è state dedicata una via a Piossasco.

Scheda tratta dalla Tesi di Laurea di Andrea Mortara

NOTE

[1]  La vicenda di Mario Davide è ricostruita in Oliva, La Resistenza alle porte di Torino, cit., pp. 68-69, in Sonzini, Abbracciati per sempre, cit., p. 40 ed in una pubblicazione monografica a lui dedicata:  Davide Mario: Una scelta partigiana – Diario dopo l'8 settembre 194.

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