1943

LOTTA DI LIBERAZIONE – 1943

Cronologia comparata dei principali avvenimenti storici e resistenziali in Italia e in Val Sangone dalla caduta del Fascismo alla Liberazione

Italia

Cronologia comparata

Val Sangone

 

1943 LUGLIO

 

Gli Alleati Angloamericani sbarcano in Sicilia.

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Roma è bombardata per la prima volta.

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Sotto la pressione popolare contro la guerra e la dittatura e di fronte ai rovesci militari si creano le condizioni per una congiura interna e Il Gran Consiglio del Fascismo vota la sfiducia a Mussolini; il re Vittorio Emanuele III di Savoia nomina il maresciallo Badoglio capo del governo e ordina l'arresto del duce che viene condotto a Campo Imperatore sul Gran Sasso.

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In tutta l'Italia le piazze si riempiono di folla che improvvisa manifestazioni di esultanza per la caduta del regime fascista. Ma la guerra continua.

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Un decreto scioglie il Partito Nazionale Fascista.

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1943 AGOSTO

Risultano presenti in valle 8.809 sfollati, con un aumento del 55,61 per cento sulla popolazione normalmente residente.  L'afflusso più numeroso avviene a Giaveno, con 5.045 persone, ma percentualmente la pressione maggiore si ha su Trana, dove l'aumento è del 92,05 per cento; cifre più contenute a Coazze, dove accanto ai 3681 residenti vivono 1436 sfollati (+39,01 per cento).

 

1943 SETTEMBRE

 

 

Il rappresentante del governo italiano firma a Cassibile, presso Siracusa, l’armistizio con gli Alleati.  Truppe inglesi sbarcano in Calabria.

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La radio dà notizia dell'armistizio. Badoglio, il re e la famiglia reale fuggono da Roma a Brindisi; l'esercito italiano si sfalda.  La V Armata americana sbarca a Salerno, duramente contrastata dai tedeschi, mentre l'VIII Armata britannica sale dal Sud.

 I Tedeschi occupano il territorio italiano non ancora controllato dalle truppe alleate.

 A Roma, rappresentanti dei partiti comunista, socialista, democristiano, d'azione e liberale costituiscono il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN).

 

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Truppe tedesche cercano di disarmare i reparti italiani, sul territorio nazionale, nei Balcani e in Francia. Si accendono combattimenti a Bari, a Piombino con l'appoggio della popolazione, a Monterosi (Viterbo), in Sardegna e in Corsica, in Grecia, in Albania, in Iugoslavia e in Francia.  La corazzata Roma è affondata dai tedeschi al largo della Sardegna. Tra Gorizia e Monfalcone centinaia di operai costituiscono una delle prime unità partigiane e affrontano i tedeschi.

 

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Sotto la guida del Maggiore degli Alpini

 Luigi Milano si raccolgono nella vallata i primi gruppi partigiani. Affluiscono, fra gli altri, i giovani ufficiali Cantelli e Bertolani (con i carri armati), Giulio e Franco Nicoletta, Eugenio Fassino, Sandro Magnone, Paolo Morena, Francesco Caparello, ed ex prigionieri alleati (sovietici e inglesi).

Combattimenti a Roma (alla Magliana, alla Montagnola e a Porta San Paolo), nell'estremo tentativo di difendere la città.  Gruppi di civili si affiancano ai Granatieri.

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A Pertuli (Grecia) il comando della Divisione Italiana Pinerolo, i partigiani dell'ELAS e dell'EDES e la Missione Alleata firmano un patto di cooperazione militare.

A Nola (Napoli) 11 ufficiali trucidati per aver rifiutato la resa, nella stessa città dove nel 1820, erano iniziati i primi moti risorgimentali.

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Mussolini, liberato dai Tedeschi dalla prigione del Gran Sasso, è condotto in Germania.

Insurrezioni popolari nel Meridione: a Rionero in Vulture, Barletta, Matera.

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Duri combattimenti nei territori occupati: Albania (Divisioni Perugia, Firenze, Arezzo); Montenegro (Div. Venezia e Taurinense); Dalmazia (Div. Bergamo), Cefalonia e Corfù (Div. Acqui); Lero e nelle Isole dell'Egeo (Div. Regina, Cuneo e la Marina Militare); Corsica (Div. Friuli e Cremona).

 

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In Friuli si costituiscono i primi nuclei partigiani che daranno vita alla formazione della Div. Osoppo-Friuli.

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Boves (Cuneo) insorge; i partigiani sostengono un duro scontro e la rappresaglia tedesca si abbatte sul paese.

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Cade dopo un'epica difesa l'isola di Cefalonia dove i soldati con un referendum avevano scelto il combattimento.  Seimila superstiti della Divisione Acqui vengono fucilati o deportati, complessivamente sono 9000 i militari italiani sterminati dai tedeschi.  Nel Nord, Mussolini liberato dai tedeschi proclama il nuovo Governo Nazionale fascista a servizio dei nazisti: è l'inizio della guerra civile.

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Mussolini rientra in Italia e costituisce nelle regioni occupate dai Tedeschi la Repubblica Sociale Italiana (RSI).

 

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I tedeschi effettuano il primo rastrellamento; le prime vittime degli attacchi tedeschi sono il pittore giavenese Maurizio Guglielmino, ucciso nella sua casa di villeggiatura al Colletto di Forno, e una valligiana, Evelina Ostorero, che non si era fermata all'intimazione di alt di una pattuglia perché sorda.

Cade l'isola di Corfù; numerosi ufficiali vengono fucilati.  Eccidio di contadini all'Aquila.  Partigiani e popolazione combattono a Bosco Martese e a Teramo insorta.

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A Napoli la città insorge vittoriosamente contro i Tedeschi, iniziano le eroiche Quattro giornate.  A Spalato i tedeschi massacrano i comandanti e gli ufficiali della Divisione Bergamo che ha resistito 19 giorni al nemico.

 

 

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 Fine Mese

Prima azione partigiana armata: Milano, Fassino e altri cinque uomini attaccano la

caserma dei Carabinieri di Avigliana, immobilizzano il presidio e s’impadroniscono di dieci moschetti, otto fucili mitragliatori e cassette di munizioni e bombe a mano.

 

1943 OTTOBRE

 

Hitler annette al Reich le province di Trento, Bolzano, Belluno, Udine, Gorizia, Trieste, Pola e Fiume.

 

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Le prime bande partigiane si dispongono al Ciargiùr, sede del comando del Magg. Milano, alla Dogheria (Cantelli – Bertolani), al Palè (Nicoletta – Fassino).

Il maggiore Milano cerca di costruire una rete di collegamenti all'interno e all'esterno della vallata.  In questo senso va l'abboccamento con il podestà di Giaveno, che avviene all'inizio d’ottobre.  L'atteggiamento di neutralità tenuto dallo Zanolli durante il rastrellamento ha indotto Milano a verificarne la disponibilità. 

 

 

 

 

Ascoli Piceno: battaglia di Colle San Marco, pagina eroica della Resistenza marchigiana.

 

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Insurrezione popolare di Lanciano, soffocata nel sangue. 

Cade l'isola di Coo nell'Egeo: 130 ufficiali della Divisione  Cuneo su 170 vengono trucidati.

In Corsica, dopo un lungo combattimento. i soldati italiani occupano Bastia; si completa la liberazione dell'isola che è costata agii italiani 637 Caduti.

 

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Arresto a Roma e deportazione in Germania di 1500 Carabinieri.

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Albania – Dalle logorate divisioni Arezzo e Firenze; distrutte dai tedeschi, nasce la Brigata partigiana Gramsci.

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Il governo legale del Sud  dichiara   guerra alla Germania.

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Il Governo fascista lancia il primo bando di chiamata alle armi: gran parte dei giovani risponde unendosi alle formazioni partigiane.

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A Roma i nazisti catturano e deportano in Germania 2091 cittadini ebrei.

Nel corso del mese violente insurrezioni contadine nel Casertano, stroncate con feroci eccidi: Caiazzo (23 trucidati), Bellona (57), Mondragone (101), Maddaloni (20), Aversa (39), Santa Maria Capua Vetere (33).  Galluccio (70) e altre località.

 

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Cattura del Comandante, Maggiore

 Luigi Milano, ad Avigliana.

I tedeschi deportano in Germania e nei Paesi occupati centinaia di migliaia di soldati italiani rastrellati sui vari fronti di guerra.

I Tedeschi si attestano sulla Linea Gustav. Nel Centro e nel Nord le formazioni partigiane si organizzano. I fascisti si schierano con ì Tedeschi contro quelli che essi chiamano “ribelli”.

Fine mese

 

 

Fassino e Criscuolo organizzano un  «colpo» in valle di Susa che frutta varie decine di pezze di stoffa pesante e un consistente quantitativo di cuoio; i Nicoletta prelevano viveri da un magazzino tedesco di Beinasco; ad Avigliana vengono recuperati sacchi di farina e scarpe.  L'azione più importante viene effettuata all'ammasso granario di Orbassano, con la partecipazione di una quindicina di uomini, fra cui tutti i comandanti.  Mentre il gruppo carica il grano su due camion, sopraggiunge una pattuglia tedesca che comincia a sparare. Per molti partigiani è il battesimo del fuoco, il combattimento si conclude con un solo partigiano ferito, Remo Ruscello, mentre i tedeschi lasciano cinque morti sul terreno.

 

 

1943 NOVEMBRE

 

 

 

 

 

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Arriva in valle il nuovo comandante Maggiore Torchio (“Verde”), designato dal CLNRP e vicino al gen. Operti.

  13 rastrellamento, i partigiani uniti in un solo gruppo guidato da Giulio Nicoletta, dopo uno scontro armato, si trasferiscono in Val Susa a Monte Benedetto, rientrando in valle dopo alcune settimane.

Sul Monte San Martino (Varese) una, schiera di patrioti è sopraffatta dopo un eroico combattimento.

Si apre a Verona il Congresso del Partito Fascista Repubblicano; si dichiara decaduta la monarchia; si traccia l'indirizzo programmatico del nuovo Stato.

 

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Per rappresaglia 11 patrioti vengono fucilati nel fossato del Castello Estense a Ferrara.

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Cade l'isola di Lero dopo una lunga resistenza che aveva causato ai tedeschi gravissime perdite.  Alcuni ufficiali vengono passati per le armi.

 

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Sciopero generale di tutte le officine metallurgiche di Torino; durerà fino al 23.

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Fine mese

 

A Ca’ Tessa si ripartiscono in quattro  gruppi. Tre giovani ufficiali degli  Alpini, che erano stati chiamati dal loro comandante di Battaglione, Magg. Milano, prima della cattura, assumono il comando di tre gruppi ed il quarto resta a Nicoletta. Nascono le bande "Sergio" (De Vitis), "Nino" (Criscuolo) e "Carlo" (Asteggiano), che si associano, e "Nicoletta".

 

1943 DICEMBRE

 

Azione partigiana contro il Forte di Gavi (Alessandria) e liberazione di un gruppo di ufficiali

inglesi e italiani.  Dalla fusione dei resti della Divisione Venezia e Taurinense nasce in

Montenegro la Divisione Garibaldi che combatte accanto ai partigiani jugoslavi.

 

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Un gruppo di sconosciuti cerca di penetrare nella cartiera Reguzzoni, ma è respinto dai guardiani a colpi di arma da fuoco;

A Montelungo combattono le prime unità dei risorto esercito  italiano.

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Battaglia di Vinadio (Cuneo), occupata dai partigiani; è proclamata città libera.  Immediata  la reazione tedesca.

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Alle ore 20.000 cinque individui armati di moschetti si presentano alla villa Colongo asportando 80.000 lire, biancheria e argenteria.

Catena di scioperi patriottici a Milano.

 

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Nuovo assalto alla villa Colongo, da cui vengono asportate 10.000 lire;

Sciopero generale a Genova, 3 operai in sciopero verranno fucilati il 17. Deportazione dei componenti il primo CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) di Trieste.

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Un’ordinanza del Comando militare del CLNRP disponeva che “i comandi dei reparti esercitino una sorveglianza incessante per prevenire atti di violenza commessi a danno di persone o di cose.

e non aventi alcuna attinenza con le azioni di guerra e di sabotaggio”.

 

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 L’anno si chiude con un infruttuoso rastrellamento.

La RSI (Repubblica Sociale Italiana) chiama al lavoro obbligatorio tutti gli uomini dai 16 ai 60 anni. I partigiani rispondono con una serie di attacchi ai presidi fascisti nell'Ossola, nel Biellese, a Pinerolo, nell'Appennino Modenese, nelle Marche, in Val Casotto.

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Cuneo: una formazione partigiana attacca il campo di aviazione di Mondovì e lo priva delle scorte di benzina.

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Fucilazione a Reggio Emilia dei sette fratelli Cervi.

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