1944

LOTTA DI LIBERAZIONE – 1944

Cronologia comparata dei principali avvenimenti storici e resistenziali in Italia e in Val Sangone dalla caduta del Fascismo alla Liberazione

Italia

Cronologia comparata

Val Sangone

               

 

1944 GENNAIO

 

 

Nuovi combattimenti a Boves  (Cuneo) e secondo incendio dei paese da parte delle SS.

2

La vallata è ormai sotto il controllo delle Forze di Liberazione dopo l'eliminazione di gruppi di rapinatori e di squadristi fascisti.

A Villabona (Firenze) vittoria partigiana su una colonna fascista.

3

 

 

Un battaglione di alpini della Divisione «Garibaldi» sostiene a Lagoce (Jugoslavia),

violenti combattimenti all'arma bianca.

 

 

 

7

Una pattuglia partigiana giustizia, fucilandoli alle porte di Giaveno, Angelo B. e Leone F., entrambi giavenesi sorpresi a compiere atti di rapina e di brigantaggio a danno della popolazione civile spacciandosi per partigiani.

Altri interventi avvenivano nelle settimane successive: un'esecuzione al Sangonetto del Forno, tre alla Maddalena.  Nella zona della Verna due russi erano fucilati dai loro stessi compatrioti.

A Verona sono condannati a morte e fucilati Ciano, De Bono ed altri ex gerarchi fascisti colpevoli di aver «tradito» Mussolini la notte del 25 luglio.

8-11

 

Sciopero degli operai dei complessi industriali a Genova; durerà fino al 20.  Violenti combattimenti tra forze partigiane e naziste in Val Grande (Novara).

13

 

 

 

 

15

Nella borgata Paglieri di Trana un gruppo comandato da Carlo Asteggiano attacca la casa di Marcello Martinasso, segretario del fascio di Trana, che ha organizzato una banda di pregiudicati che opera nella zona di Trana-Pianca-Reano: ma i partigiani hanno la peggio e si ritirano con due feriti.

Primo contatto con gli Alleati in Val Sangone. L'ingegner "Marelli" (Carlo Mussa Ivaldi) si incontra alla borgata Rosa di Coazze con i comandanti delle bande per organizzare l'espatrio in Svizzera degli ex prigionieri inglesi. I partigiani chiedono il lancio di armi, ma l'organizzazione di "Marelli" non si rivela in grado di assicurarlo.

Intensa attività di bande partigiane nel Lazio, Umbria, Marche, Toscana in concomitanza con lo sbarco alleato ad Anzio.

22

 

A Bari si riunisce il I Congresso dei Comitati Provinciali di Liberazione Nazionale del Sud che allineano la loro azione a quella dei CLN di Roma e dell’Italia Settentrionale.

28

 

Una forte colonna di Brigate Nere si arrende in Valle Pesio ad una  formazione partigiana. Per tutto il mese intensi rastrellamenti  nazifascisti in Valsassina, Val Brembana, Val Masico, nel Vicentino, nelle zone di Sarzana, Albenga e nel Piacentino.  Gli attaccanti subiscono ovunque gravi perdite.

29

 

 

1944 FEBBRAIO

 

Il governo Badoglio si trasferisce a Salerno, che resta la capitale del «Regno del Sud» fino alla liberazione di Roma.

 

1

I partigiani, cui si è nel frattempo aggregato Guido Quazza, futuro comandante della Brigata “Vitrani”, si dislocano sulle montagne di Cumiana (zona Moncalarda, Verna e Morelli) ed iniziano operazioni anche nella pianura del Pinerolese.

                Ad Albacina (An) i partigiani liberano centinaia di giovani rastrellati.

2

 

L’Abbazia di Cassino è distrutta da un bombardamento alleato.

In Abruzzo reparti della Brigata Maiella e gruppi di soldati inglesi liberano Pizzoferrato.  Al combattimento partecipa anche la popolazione.

3

 

 

 

 

 

 

Con un colpo di mano, i partigiani liberano dalle carceri di Udine 47 compagni; per rappresaglia vengono fucilati 23 patrioti prigionieri.

7

 

 

9

Imboscata dei partigiani di De Vitis e Nicoletta presso il Santuario di Trana contro un camion guidato da Marcello Martinasso, segretario del fascio di Trana, che viene ucciso assieme a tre compagni e ad uno sfortunato contadino cui aveva dato un passaggio.

Sanguinosi combattimenti a Megolo, in Val d'Ossola, tra formazioni partigiane e truppe tedesche e fasciste.  I partigiani non ripiegano e cadono eroicamente sul posto.

13

 

Sciopero generale a Forlì e Cesena per impedire la fucilazione di ostaggi.

17

 

 

La RSI istituisce la pena di morte per i renitenti alla leva.

18

 

               

 

21

Al deposito dell'ammasso di Volvera cinque partigiani armati asportano oltre 50 sacchi di grano da un quintale.

 

23

I partigiani irrompono nei magazzini di artiglieria siti tra Orbassano e Piossasco, asportando armi e munizioni e catturando nove carabinieri e l'interprete del locale comando tedesco.

 

24

Attacco ai magazzini chimici di San Bernardino di Trana asportando maschere antigas e fusti di liquidi infiammabili.

Attacco al presidio tedesco di Garessio (Cuneo).  Il nemico abbandona il paese;

25

Attacco al magazzino vettovagliamento militare di Orbassano con requisizione di 7 quintali di grano, di tabacco e altre derrate alimentari.

Vittoriosi scontri a Reggio Emilia tra partigiani e nazifascisti, per la liberazione di 22 ostaggi.

28

 

 

Fine mese

Un gruppo comandato da Nino

Criscuolo attacca il posto di blocco dei Tre Tetti di Beinasco,  sorprende il  presidio e s’impadronisce di numerosi fucili.

               

1944     MARZO

 

Sciopero generale nell'Italia Centro Settentrionale; durerà una settimana paralizzando l'intera produzione bellica.  Vi partecipa più di un milione di operai ed è l'unico sciopero generale attuato in Europa sotto l'occupazione nazista; molti scioperanti sono deportati in Germania.

 

                Manifestazione di donne ad Abbadia San Salvatore (Siena) per imporre agli occupanti l'aumento della razione viveri.

 

Costituzione nelle quattro province liguri dei Gruppi di Difesa della Donna.

 

 1

 

 

 

 

 

 

 

 2

 

 

 

 3

 

Appoggio agli scioperi del marzo 1944

 da parte delle formazioni della Val

 Sangone. Ingrossate dall'afflusso dei

 renitenti alla leva fascista, le bande raggiungono la consistenza di centinaia di uomini ed includono gruppi di ex prigionieri sovietici, polacchi, cecoslovacchi e qualche angloamericano: esempio significativo di unità sovranazionale della Resistenza.

Il maggiore Torchio viene sostituito dal tenente di vascello Paventi ("Argo") nel comando ufficiale delle formazioni della valle.

I problemi organizzativi, di alimentazione, di equipaggiamento ed armamento diventano sempre più gravi, ma la giustezza della politica del CLN di sottrarre uomini alla guerra fascista impone di risolvere i problemi nella giusta direzione. Vengono intensificate e diventano sempre più efficaci le azioni di guerriglia in pianura con colpi di mano, imboscate e prelievi di materiale nemico.

 

 4

Tre partigiani armati prelevano dalla cava provinciale di Piossasco esplosivi  e detonatori.

 

 7

Requisizione di un carro merci allo scalo ferroviario di Orbassano da parte di un gruppo di partigiani, composto tra gli

altri dal tenente giavenese Silvio Oliva, da Dino Carpinello e da Antonio Giardino "Balin", che costringe gli addetti a sganciare l'ultimo carro e ad attaccarlo alla tramvia per Giaveno.  Colti di sorpresa, i militi di scorta non reagiscono.  Il bottino è costituito da 132 mortai da 63,5 e dai relativi attrezzi: un arsenale inutile, perché manca il munizionamento, ma che costituisce una perdita significativa per i nazifascisti.  Nel pomeriggio un reparto della Gnr sale a Giaveno per recuperare il materiale, ma i mortai sono già stati scaricati e nascosti.

       Una Brigata partigiana attacca a Poggiobustone, nel Reatino, una colonna di collaborazionisti e la respinge.

 9

A Sant'Ambrogio, dopo aver recuperato dei teli-tenda nello stabilimento dei fratelli Oggioni, Fassino entra con tre compagni nella trattoria del Moncenisio, sorprendendo un maresciallo e quattro militi repubblicani e catturandoli. 

In Val Casotto un centinaio di patrioti s'immola in battaglia con i nazifascisti; l'impari lotta non  impedisce il saccheggio e la devastazione dei paesi limitrofi.

13

Gli stessi uomini catturavano tre soldati tedeschi ad Avigliana.  Al Sangonetto di Coazze era invece un partigiano della banda Nicoletta, Salvatore Lumia, a fermare da solo due sottufficiali tedeschi, che sarebbero poi stati scambiati con alcuni prigionieri.

A Viliaminozzo (Reggio Emilia) partigiani modenesi e reggiani sbaragliano una colonna nazifascista.

15

 

 

16

A San Bernardino, sette partigiani prelevano 50 cassette di candele fumogene, 8 bidoncini di gas fumogeni, 2 bombole per lacrimogeno, 3 cassette di cloroformina.

 

17

Irruzione al posto di guardia del dinamitificio Nobel-Allemandi di Avigliana, con cattura di tre militi e requisizione di 11 moschetti e tre casse di munizioni.

Nella zona di Montefiorino (Modena), rastrellamento dei nazifascisti che assassinano 141 civili e distruggono centinaia di case.

18

 

A Cervarolo (Reggio Emilia) nazisti e fascisti compiono una serie di inaudite violenze culminate con una strage.

20

 

A Roma, in Via Rasella, i partigiani uccidono 32 militari tedeschi.

23

 

      Per rappresaglia a Roma 335 cittadini,  per lo più appartenenti alla Resistenza, vengono trucidati alle Fosse Ardeatine. A Montalto (Macerata) aspri combattimenti partigiani.

24

 

Svolta di Salerno: Togliatti propone di rimandare alla fine della guerra la soluzione della questione istituzionale (repubblica/monarchia) e di costituire nel frattempo un governo cui partecipino tutti i partiti antifascisti. In Abruzzo gli alpini del battaglione Piemonte, dei Corpo Italiano di Liberazione, occupano combattendo Monte Marrone.

31

 

Durante tutto il mese rastrellamenti e combattimenti continui nel Veneto settentrionale, sul Cansiglio, in Val d'Ossola.

1944  APRILE

 

 

 

 1

Attacco partigiano a Cumiana, cattura di repubblichini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 2

I tedeschi, con l'aiuto di SS italiane, assassinano 50 civili ed un partigiano pochi minuti prima dell'arrivo del parlamentare partigiano (G. Nicoletta) da loro stessi invitato per lo scambio. Lo scambio avviene purtroppo soltanto con i superstiti ostaggi, ma il battaglione di SS italiane, dopo il recupero dei prigionieri, si sfascia completamente per l'impatto con la realtà della Resistenza e con la ferocia dei nazisti.

Torino: fucilazione al Martinetto degli otto componenti il primo Comitato Militare dei CLN Piemontese.

 5

 

Ha inizio in Liguria un grande rastrellamento nazista culminato con la strage della

 Benedicta sull'Appennino ligure-alessandrino. Vi perdono la vita un centinaio di patrioti; molti altri vengono deportati.

 6

 

 

 

 

Pesaro:  rappresaglia nazista a Fragheto: 30 civili trucidati tra cui 15 della stessa famiglia.  Altre 26 persone trucidate a Leonessa (Rieti).

 7

 

 

Firenze: sul monte Falterona una Divisione nazista inizia un rastrellamento che per 16 giorni sarà tenacemente contrastato dai partigiani.

 9

 

 

 

10

L'attacco ad un'autoblinda tedesca nella borgata di San Pietro provoca come  reazione l'incendio delle case.

Pesaro: i partigiani occupano Isola di Fano e distribuiscono alla popolazione 8.500 quintali di grano recuperato dai depositi.

 

 

 

16

Agostino Piol e Rinaldo Baratta disarmano due SS tedesche sulla piazza principale di Rivoli, in pieno mercato; qualche giorno dopo lo stesso Piol disarma un capitano della GNR a Torino in Piazza Castello.

Secondo contatto con gli Alleati attraverso l'Organizzazione Franchi, di Edgardo Sogno, tramite Ugo Campagna.

Nelle valli cuneesi iniziano nuovi rastrellamenti tedeschi; violenti contrattacchi partigiani.  Anche in Umbria combattimenti in molti paesi.

20

 

Si costituisce il secondo governo Badoglio.

22

 

A Trieste, per rappresaglia, 51 ostaggi vengono impiccati in Via Ghega.

23

 

A Salerno, prima riunione del Governo di unità nazionale.

27

 

                  

1944 MAGGIO

 

Gli Alleati sfondano la Linea Gustav e avanzano nel Centro- Italia.

 1

Reparti consistenti della Carlo Carli       scendono a Giaveno costringendo le fabbriche a chiudere per la festa dei lavoratori.

 

 

 

 2

Lancio nella zona del Palé, sopra l'Indiritto, nella notte, risultato degli accordi di aprile con l'Organizzazione Franchi. Ma il materiale paracadutato è modesto: pochi fucili e qualche cassa di munizioni.

Un battaglione partigiano ad Arcevia (Ancona) impegna forti reparti tedeschi armati di lanciafiamme. Nell'impari lotta cadono 72 partigiani.

 3

 

Cuneo: attacco di partigiani al campo di aviazione di Murello e distruzione degli apparecchi tedeschi al suolo.

 6

 

Friuli: delegati delle formazioni partigiane friulane e del Beneski-Odred sloveno firmano un patto di collaborazione militare nella lotta comune contro il nazifascismo, come premessa ad una soluzione concordata di tutti i rapporti tra il popolo italiano e sloveno.  L'accordo è approvato dal Comando Generale dei CVL. 

 7

 

Lombardia: le formazioni partigiane dell'Oltrepò Pavese occupano il Brallo, Monforte e Costellano. Violenti rastrellamenti, validamente contrastati dai partigiani, in alcune Valli dei Piemonte. Liberata la Valle di Champorcher (Aosta) costituita subito in zona libera.

10

Inizia un rastrellamento di proporzioni mai viste in precedenza, le truppe nazifasciste del generale Hansen attaccano in forze dalle valli di Susa, del Chisone e dal fondovalle.

Gli scontri più duri avvengono sotto il Col della Roussa (Alpeggio Sellerì e Villa Sertorio), al Col Bione, nell'alta valle dell'Indiritto, ed al Pontetto.

Le province di Belluno, Bolzano e Trento, vengono poste sotto amministrazione tedesca; è il primo passo verso la progettata annessione dell'intero territorio a fine guerra.

12

Il teatro del rastrellamento diventa il fondovalle. A Coazze e a Giaveno i comandi tedeschi stabiliscono dei centri di raccolta dove vengono radunati tutti i fermati: partigiani, civili sospettati di complicità, uomini in età di leva.

 

 

16

23 partigiani vengono portati a Forno, mitragliati alle gambe e lasciati morire nella Fossa Comune.

A Montecchio Maggiore, in Valdagno, una formazione partigiana occupa di sorpresa il Ministero della Marina della RSI, disarma il numeroso presidio e s'impadronisce di armi e munizioni.  Nella stessa zona pochi giorni dopo viene catturata la missione militare giapponese presso il Reich.

18

I rastrellatori abbandonavano la Val Sangone: in una settimana hanno ucciso un centinaio di partigiani e diciotto civili, catturato e deportato in Germania oltre cinquanta uomini, incendiato due paesi interi (Pontetto e Forno) e numerose case in ogni frazione.

Genova: per rappresaglia i nazisti trucidano al Passo del Turchino 59 patrioti italiani prelevati dalle carceri di Marassi.

19

 

 

20

Due ufficiali germanici vengono uccisi alla Braida, località Bonaria, in un'imboscata.

 

21

Una colonna autotrasportata della «Falk» entra in Giaveno e, dopo aver caricato tutti gli uomini che si trovano in piazza, si dirige verso Valgioie. Due giovani della frazione Villa, Candido Ostorero e Michele Maritano, che tentano di fuggire, vengono fucilati vicino all'Albergo Centrale di Giaveno.  In poche ore oltre trecento persone vengono raccolte al Colle della Braida e poi condotte a piedi ad Avigliana.

Alto Friuli: i battaglioni «Mazzini» e Mameli della Divisione Garibaldi e un battaglione sloveno respingono due attacchi tedeschi sul Collio e a Carnizza.

22

 Bombardamento della Borgata San Pietro.

Firma di un Patto di alleanza, a              Barcellonette, tra partigiani italiani e francesi.

23

 

Piacenza: una Brigata partigiana infligge ai tedeschi gravissime perdite.  Nello stesso giorno a  Fornovo (Parma) altri partigiani sbaragliano reparti fascisti.  A Villa Minozzo (Reggio Emilia) forti combattimenti; vi partecipa l'intera popolazione.

24

Cannoneggiamento di Selvaggio Sopra.

 

25

Ggiungono in vallata per essere fucilati quarantun prigionieri prelevati dalle carceri Nuove, le esecuzioni avvengono contemporaneamente in quattro diverse località: undici alla Bonaria, dieci a Valgioie, a Giaveno e a Coazze.

A Monte Sole di Marzabotto (Bologna) una Brigata partigiana infligge durissime perdite al nemico. Altri scontri in Lombardia, in Piemonte, nel Veneto, in Friuli, in tutta l'Emilia, nel Pistoiese, nelle Marche e vicino Roma.

28

 

Vittoriosa battaglia di Champorcher (Aosta) con dure perdite inflitte al nemico.  A Saretto accordi italo-francesi per un impegno comune di lotta al fascismo.

29

 

 

1944 GIUGNO

 

Liberazione di Roma.

 4

 

I nazisti, in fuga da Roma, assassinano a La Storta 15 patrioti.

Vittorio Emanuele III nomina il figlio Umberto Luogotenente generale   del Regno.

 5

 

Gli Alleati sbarcano in Normandia.

 6

 

 I giovani bellunesi, della classe 1925 e 1926 disertano i bandi di arruolamento e affluiscono in massa nelle formazioni partigiane. Forti combattimenti nell'Aretino e nella zona di Monte Amiata. Il governo italiano si trasferisce da Salerno a Roma.  Viene costituito a Milano il  Comando Generale dei CVL.

 8

 

 

 

 

 

 

                Il CIL (Corpo Italiano di Liberazione) entra a Chieti.  A San Giminiano (Siena) i partigiani, liberano dalle carceri 96 patrioti.

 9

 

Appello dei CLNAI contro la consegna dei grani all'ammasso.

10

Un plotone della Carlo Carli attacca il posto di blocco di Tre Tetti di Beinasco.

                Ad Amatrice (Rieti) gruppi di patrioti salvano le dighe del Lago Scandarello, già minate dai nazisti in ritirata.

11

 

 

 

12

A Coazze viene eletto comandante della “ Brigata Autonoma Val Sangone ”, che raggruppa le formazioni della valle, Giulio Nicoletta e affluiscono nuove leve che rifiutano l'arruolamento nella GNR, l'esercito fascista.

A Niccioleta (Grosseto) i nazisti trucidano 83 minatori.

13

 

 

14

Una pattuglia guidata da Rinaldo Baratta disarma il presidio del dinamitificio Nobel-Allemandi di Avigliana.

I partigiani liberano Borgo Taro (Parma) e Terni.  Truppe del CIL occupano Teramo.  A Belluno, i partigiani liberano dalle carceri 73 patrioti.  Cruenti combattimenti nelle zone tra la Valdossola e il Verbano.

15

 

Unità dei Corpo Italiano di  liberazione liberano Pescara e L'Aquila. 1.350 lavoratori genovesi rastrellati, vengono, deportati nei lager nazisti.

16

 

S’insedia il governo presieduto da Ivano Bonomi, cui partecipano esponenti dì tutti i partiti del CLN.

 Costituzione della zona libera di Montefiorino (Modena).  Liberazione di Foligno ad opera dei partigiani.

18

Fassino recupera armi e materiali vari alla Fiat Lingotto.

 

 

Le formazioni partigiane sono unificate nel «Corpo dei Volontari della Libertà», posto al comando del generale Raffaele Cadorna.

19

Sciopero all’Assa di Susa e alle Ferriere di Avigliana, contro il trasferimento di macchinari della Fiat Avio in Germania.

 Genova: in Valle Argentina a Carpenosa, reparti partigiani respingono un attacco tedesco, causando al nemico oltre 200 morti. L'intero paese di Roccastrada (Grosseto) è messo a ferro e fuoco dalle truppe tedesche in ritirata.

20

 

 

 

 

 

 A Fondotoce (Novara) fucilazione di 42 patrioti.  A La Spezia mezzi navali di assalto italiani e inglesi affondano unità tedesche.

21

Dodici partigiani danneggiano una colonna di camion tedeschi al ponte di Trana.

 

      A Gubbio (Perugia) il comando tedesco ordina una rappresaglia: 40 cittadini, tra cui alcune donne, vengono trucidati.

22

Uomini della Frico attaccano un magazzino militare ad Orbassano, asportando sacchi di viveri.

      21 ostaggi fucilati a Baveno (Novara) per rappresaglia contro la crescente presenza di forze partigiane.

23

 

      Violenti combattimenti in Val Masino (Sondrio).  A Bettola di Vezzano (Reggio Emilia) 32 persone senza distinzione di sesso e di età, vengono arse vive.

24

 

 

 

A Lanzo (Torino) un attacco partigiano al munito presidio  tedesco dà origine ad un violento combattimento.

26

Le formazioni della Val Sangone, nel

quadro di un piano coordinato con le  formazioni della Val Susa, attaccano la polveriera di Sangano ed i presidi di Avigliana. Il comandante De Vitis, dopo la conquista della polveriera e la cattura dell'intero presidio, sostiene il contrattacco tedesco e con un nucleo di coraggiosi cade per consentire la ritirata della sua formazione. Il suo posto di comando della formazione verrà preso da Giuseppe Falzone.

 

27

I prigionieri di Sangano vengono scambiati a San Bernardino con 50 ostaggi, presi dai tedeschi col rastrellamento di Trana, e con tre partigiani fra cui Eugenio Fassino, catturato gravemente ferito ad Avigliana.

A San Pancrazio (Arezzo) i  tedeschi, incalzati da unità  partigiane, massacrano 58 civili.

28

 

Unità del CIL liberano Macerata; i            partigiani entrano a Tolentino.

30

 

 

1944 LUGLIO

 

Liberazione di Siena.

 3

 

Nella Val d'Arno (Arezzo) i tedeschi massacrano 197 civili.

 4

 

 

 5

Torna in valle Carlo Asteggiano, i suoi uomini si staccano dalla banda Frico e si ricostituisce la banda Nino-Carlo, con sede a Prafieul.

Liberazione della Valle di Cogne (Aosta) dove viene costituita una«Zona libera.

 6

 

Le donne di Carrara rifiutano l'evacuazione e impediscono la distruzione della città, decisa dai tedeschi.

 7

 

      A Carpi (Modena) assassinati dai

 nazifascisti 68 patrioti detenuti nel campo di concentramento di Fossoli.

12

 

A San Polo di Arezzo un gruppo di 48  partigiani e civili massacrato dalle SS.

14

 

Liberazione di Arezzo.

16

 

Liberazione di Ancona.

18

 

Liberazione di Livorno. I partigiani nella zona del medio Tagliamento attaccano con successo tre colonne tedesche.

19

 

I nazisti massacrano 63 persone a Sutrio (Carnia) e 64 a Verghereto (Forlì). 22 giovani sono fucilati a Ruta (Pisa).

22

 

 A Padova furiosi combattimenti tra formazioni partigiane e truppe naziste nella zona di Montagnana.  Duro combattimento della Maiella a Monte Carotto (Marche).

26

 

Sui monti nell'entroterra genovese si costituisce la Repubblica di Torriglia.

28

 

       Modena: i tedeschi iniziano l'attacco alla zona libera di Montefiorino; si concluderà il 3 agosto, dopo quattro giorni di epiche lotte, con lo sganciamento dei reparti partigiani. I nazisti perdono più di 2.000 uomini.

29

 

 

Fine mese

Gli uomini della Nino-Carlo iniziano gli

appostamenti (per il controllo dei Movimenti e  l’intercettazione di mezzi militari isolati) sulla Torino-Pinerolo, tra Piossasco e Frossasco; in seguito il raggio di azione si estende alla Torino-Rivoli-Susa e al raccordo Orbassano-Trana-Avigliana.

Giunge in vallata il capitano irlandese Patrick O'Regan, con l'incarico di stabilire il collegamento con le formazioni delle valli di Susa, Sangone e Chisone.  Paracadutato presso il colle May, in Val Chisone, il capitano si trasferisce in Val Sangone per la sua centralità geografica rispetto all'area di competenza e si stabilisce presso il comando della brigata.

 

1944 AGOSTO

 

       Dopo 12 ore di combattimento reparti nazifascisti sono messi in fuga dai partigiani a Rocca d'Olgisio (Piacenza).  In Val di Lanzo (Piemonte) vittoriosa battaglia condotta da due Brigate partigiane contro forti formazioni nemiche.

 1

Vengono fatti saltare il ponte di Piscina, quello sul Chisola e quello di Volvera.

A Tramba di Tolmezzo (Carnia) i partigiani sconfiggono una colonna tedesca.  Combattimenti nella zona di La Spezia.

 

 

 3

 Azione di guerriglia urbana della “Nino-Carlo”: una quindicina di uomini, tra cui Nino Criscuolo, il fratello Franco, Ruggero Vitrani e Ugo Veneziani, attacca il posto di blocco di Via Nizza, lanciando bombe a mano attraverso le feritoie e sparando. Oltre a numerosi nemici muore nello scontro Oscar Borgesa.

 A Firenze i tedeschi fanno saltare gli storici ponti sull'Arno. Nell'Ossola una Brigata partigiana infligge gravi perdite al nemico.  Vengono deportati in Germania 500 pisani.

 4

 

Gappisti bolognesi liberano dalle carceri  i detenuti politici.

 9

 

15 patrioti milanesi fucilati dai fascisti in Piazzale Loreto.

10

 

       Insurrezione popolare a Firenze.  Rastrellamenti e scontri nel Veneto, combattimenti nelle strade mentre il Comitato Toscano di Liberazione nazionale assume i poteri di governo provvisorio.

11

 

Vicenza: fucilati a Malga Zonta (Vi) 14 partigiani costretti alla resa per esaurimento delle munizioni.  A Sant'Anna di Stazzema (Lucca) 560 civili massacrati dalle SS.

12

Rinaldo Baratta e altri due partigiani della «Carlo Carli» bloccano a Rosta una camionetta tedesca, facendo otto prigionieri.

 

15

Una squadra della banda Frico riesce a mettere fuori uso due importanti stazioni radio-faro che guidano l'atterraggio notturno sul campo di Airasca., catturando contemporaneamente ventisei militi repubblicani.

Intensa attività operativa in tutto il Friuli e in Piemonte.  A Villadeati (Casale Monferrato) feroce rappresaglia delle SS contro il paese reo di aver ospitato un comando partigiano.

16

Cattura di "Campana" (Felice Cordero di Pamparato).

Forlì: un pugno di partigiani a Cornio s'immola in un epico combattimento.  Rastrellamenti in Val Gesso (Cuneo) e pochi giorni dopo nella Val Maraina.  A Bardine San Terenzio (Carrara) i partigiani annientano un reparto tedesco; per rappresaglia 173 civili sono trucidati.

 Tra Fondo e Folia (Imperia) i nazifascisti uccidono 15 civili tra cui due donne.  Badalucco e Montalto Ligure sono duramente colpiti da rappresaglia.  Inizia la battaglia del Colle della Maddalena, tra partigiani e tedeschi che tendono a mantenere il controllo delle linee di comunicazione con la Francia.

17

Viene impiccato a Giaveno con tre compagni. A comandare la Brigata Campana viene chiamato il Professore Guido Usseglio.

 

 

 

 

 

 

 

18

Gli uomini della «Nino-Carlo» assalgono  la palazzina del campo di aviazione di Airasca, prelevando numerosi fucili; lo stesso giorno «Frico» attacca il corpo di guardia della Fiat Ferriere, recuperando sei moschetti e venti caricatori.

Altri spaventosi eccidi in Lucchesìa ad opera delle SS del Magg. Reder: 107 a Valla e 53 a S. Terenzio.

19

 

Liberazione di Firenze.

22

 

Pistola: nella palude di Fucecchio 120 innocenti, in maggioranza donne, vecchi e bambini massacrati dalle SS di Reder. Violenti attacchi tedeschi nella regione del Grappa.

 Vittoria partigiana a Cantalupo (Genova).

 A Vinca e Fivizzano (Massa Carrara) strage di 173 civili.

23

 

 

24

Azione al presidio della Fiat Mirafiori, che frutta due sten, una pistola e alcune casse di munizioni.

Resa ai partigiani del presidio tedesco di Baveno (Novara).

26

 

Formazioni partigiane liberano Fonteno (Bergamo) e Nimis: nel cuore del Friuli viene creata una vasta zona libera.

31

 Nella zona di Cumiana si dislocano anche gruppi di partigiani della Val Chisone che, assieme a lusinghieri  successi, registreranno purtroppo     pesanti perdite.

 

1944 SETTEMBRE

 

Sciopero alla FIAT di Torino.  Attacchi

partigiani contro tutte le linee di

 comunicazione tedesche.

 

 

 

 

 

 

 

 1

Viene ufficializzata la costituzione della IV Zona Operativa, in una riunione a Granges di Pragelato, presenti i rappresentanti delle formazioni della Val Chisone, della valle di Susa e della Val Pellice (la Val Sangone aveva partecipato agli accordi preliminari).  Il Comando viene assunto da Antonio Guermani «Tonino» per gli Autonomi, con commissari politici Osvaldo Negarville «Valerio» per i garibaldini e Angelo Mussa Ivaldi «Lino» per le formazioni GL. L'incarico di Capo di Stato maggiore è affidato a Giovanni Gonella «Ferrua» e il servizio informazioni ad Ugo Campagna.

Intense azioni di guerriglia con attentati, sabotaggi (vengono ad esempio distrutti quindici metri della linea ferroviaria tra Rosta e Buttigliera, lo scambio centrale alla stazione di Piscina, oltre cinquanta metri di binari e massicciata a Sant'Ambrogio), e imboscate.

Iniziano accaniti combattimenti fra partigiani e tedeschi sull'Altopiano di Asiago e nella zona del Pasubio.

 3

La «Carlo Carli» agisce ad Avigliana e a Buttigliera, recuperando dodici moschetti al corpo di guardia del dinamitificio Nobel-Allemandi.

Diversi presidi tedeschi si arrendono

 nell'Ossola alle formazioni partigiane.

 5

 

A Filo d'Argenta (Ferrara) per rappresaglia le SS prelevano 21 cittadini, indicati dai fascisti locali, uccidendone 10 e deportando gli altri.

 7

Un tedesco viene ucciso presso Orbassano, tre il giorno successivo a Stupinigi.

Liberazione di Domodossola e      costituzione della Repubblica dell'Ossola, zona libera che durerà 40 giorni.

10

 

 

11

Lo spargimento di chiodi sulla Stupinigi-Torino blocca i camion per  cinque ore.

A Valenza (Alessandria) brigate nere ed SS trucidano 27 partigiani.

12

              

 

 

15

Vengono distrutti due pali dell'alta tensione nei pressi di Villarbasse.

 

 

 

 

 

 

 

17

Il Comando della IV Zona Operativa si stabilisce in Val Sangone, presso il comando della brigata, vicino alla Maddalena dov’era insediata anche la missione di O'Regan

Rapporto della I Divisione Garibaldina Piemonte sull'incontro di Barbato con il capitano inglese O'Regan, preoccupato dell'ordine pubblico nel periodo di passaggio dall’occupazione tedesca alla liberazione alleata e contrario alla liberazione delle grandi città da parte delle forze partigiane.

 

 

19

La «Campana» preleva olio, casse di rame e motorini elettrici alla Fiat Mirafiori; il giorno successivo la stessa squadra requisisce quattro furgoncini 1100 ad Orbassano.

Il presidio di Varzi (Pavia) dopo 36 ore di assedio si arrende ai partigiani.

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Scioperi a Torino, Milano e in altre località del Nord. Violento attacco tedesco al massiccio del Grappa, presidiato dalle forze partigiane.

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22

Il plotone di Guido Quazza entra alla Fiat-Mirafiori e dopo tre ore di permanenza nello stabilimento esce con un'autocolonna di mezzi requisiti, rientrando in vallata nonostante i posti di blocco.  Vengono minati alcuni pali della linea

elettrica che fornisce energia alle  Ferriere Fiat.

Cattura di un vicebrigadiere della GNR a Piossasco.

 

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Attentati simultanei in quattro diversi punti della ferrovia della valle di Susa, tra Rosta e Sant'Ambrogio

 

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Cattura di un militare delle SS italiane ad Orbassano, di due tedeschi a Rosta il giorno successivo e di un milite della GNR il 28 a Leumann.

Eccidio di Bassano dei Grappa (Vicenza) ad opera di nazifascisti; in tutta la zona centinaia di trucidati, un migliaio di deportati.  Violenti attacchi nazisti in Friuli, ma i partigiani difendono la loro terra.  Costituito il Governo libero di Carnia.

26

Sabotaggio di impianti telefonici ad Avigliana da parte della «Carlo Carli.

Battaglia di Cà di Guzzo (Bologna); i nazisti riportano gravi perdite. 

Combattimenti nella Valle d'Isonzo (Gorizia).

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Distruzione di Marzabotto (Bologna), 1836 le vittime della ferocia nazifascista.  I tedeschi incendiano Faedis (Friuli).  Combattimenti a Monte Battaglia tra forze tedesche ed alleate alle quali si affiancano i partigiani.

28

 

 

1944 OTTOBRE

 

 

 

1

Continui attentati (anche il 7  e il 19 del mese) ai binari a monte di Piscina.

Nella zona libera della Carnia ha inizio un grande rastrellamento che impegnerà per un mese ingenti truppe nemiche.

 

 

 

 

4

Un gruppo di garibaldini guidato da Agostino Piol disarma il presidio di Orbassano.

I partigiani occupano Alba (Cn) e                proclamano l'intera Langa zona libera.

10

 

43 partigiani fucilati a Villa Marzana (Rovigo).  I tedeschi costituiscono la Zona di operazioni del Litorale Adriatico comprendente Trieste, Gorizia l'Istria e il Friuli, vero atto di annessione al Reich.

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14

Distruzione di un traliccio della linea che alimenta il dinamitificio Nobel-Allemandi.

Bosco di Corniglio (Parma) viene dato alle fiamme dai tedeschi dopo un sanguinoso scontro con i partigiani che subiscono dure perdite.  Un ospedale da campo partigiano distrutto a Upega (Valle Tanaro) con molte vittime.  A Massalombarda i tedeschi fanno saltare la casa della famiglia Baffè e uccidono 22 suoi componenti.

17

 

 

 

 

A Bologna gruppi di gappisti fanno saltare l'Hotel Baglioni con tutto il Comando tedesco che vi era installato.

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19

Attacco al campo d'aviazione di Airasca, con distruzione di alcuni automezzi.

Due battaglioni di partigiani italiani partecipano alla liberazione di Belgrado.  Cade la Repubblica dell'Ossola; i superstiti delle formazioni partigiane sconfinano in Svizzera.  Ad Asti una colonna tedesca intercettata dai partigiani viene costretta a ripiegare.

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26

In Corso Francia viene catturato un ladro che aveva requisito autovetture in nome dei partigiani; il giorno successivo la «Campana» arresta a Bruino un elemento repubblicano.

 

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La squadra di Orazio Verde ferma a Piossasco due giovani sospettati di furto a danno di una famiglia contadina.

Il capitano O'Regan lascia la Val Sangone e raggiunge da Marsiglia il comando alleato nell'Italia meridionale.

 

1944 NOVEMBRE

 

Alba risponde all'intimidazione di resa

      nazista innalzando il tricolore.

 2

A Sangano viene catturato un intero reparto fascista i cui feriti vengono fatti curare nell'Ospedale di Giaveno. A Trana viene distrutta una colonna tedesca di salmerie.

Un battaglione alpino delle forze repubblichine si unisce ai partigiani che conquistano Torriglia (Genova).  Costituita a Nizza Monferrato una Giunta popolare alla testa di una Zona che giungerà a comprendere 40 comuni dell'Astigiano.

 3

 

Grande battaglia a Benedello (Modena) tra forze tedesche e partigiane conclusasi vittoriosamente per queste ultime.  A Valsavaranche unità partigiane sconfinano in Vai d'Isere fraternizzando con i partigiani francesi.

 5

 

 A Porta lame, in piena Bologna, i partigiani sostengono una battaglia contro forti unità tedesche che, sconfitte, lasciano sul terreno 216 morti e molti feriti.

 7

 

 

Rompendo l'immobilismo degli eserciti tedesco ed alleato che si fronteggiano i partigiani liberano Forlì.

 9

 

 

Il generale H. R. Alexander, comandante delle forze alleate in Italia, ordina alle formazioni partigiane di sospendere le operazioni.

Liberazione di Massa Carrara 12 dopo aspri combattimenti; molti i prigionieri.  Violenti combattimenti nelle Langhe.

12

 

Partecipano alla liberazione di  Tirana (Albania) formazioni partigiane italiane. 

14

 

Un reparto di mongoli collaborazionisti dei tedeschi circonda, a Cudine (Torino) un gruppo di partigiani, in gran parte  ex carabinieri; 27 di loro vengono passati per le armi sul posto.

17

 

 

 

In Carnia nella zona, di Raveo (Udine) un battaglione partigiano  conclude vittoriosamente quattro giorni di combattimenti.

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Sciopero generale a Milano contro il fascismo.

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26

Inizia il tragico rastrellamento di novembre. Di sera un reparto tedesco attacca di sorpresa alla Verna di Cumiana i partigiani della 6a brigata «Antonio Catania», una formazione della divisione autonoma di Maggiorino Marcellin. Con gravi perdite i partigiani riescono a sganciarsi nei boschi.

 

 

 

27

All’alba le borgate di Cumiana Verna, Fiola e Morelli vengono incendiate.

Inizia anche l’offensiva in Val Sangone, reparti nazifascisti scendono dalla valle di Susa e dalla Val Chisone.

 

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Il blocco continua.  Nessuno può scendere oltre Trana.

 

29

Al mattino si ha notizia che il rastrellamento si svolge su per la montagna con i tedeschi che incendiano le borgate e uccidono… A mezzogiorno compaiono in paese e alle 14.00 comincia il coprifuoco.

L'ordine dei comandi partigiani è di lasciar filtrare le pattuglie tedesche che battono la montagna, senza impegnarsi in combattimento. I nascondigli predisposti avrebbero dovuto garantire l'occultamento:

La tattica riesce nella zona di Forno, nella zona di Provonda – Prese della Franza le bande «Frico» e «Campana» vengono sorprese dai rastrellatori, Federico Tallarico e Guido Usseglio ordinano di disperdersi in pianura, ma per raggiungere la zona di Cumiana bisogna superare le pattuglie tedesche.  Si combatte al Fusero, alla Merlera, alla Tora, a Budini, alle Prese della Franza. La ritirata dura due giorni: una decina di uomini cadono sul campo, altri sono catturati. Mentre i partigiani cercano di sfuggire ai pattugliamenti nazifascisti, la popolazione civile si trova di fronte ad un'offensiva che non fa distinzione tra uomini delle bande e valligiani. In questi giorni vengono uccisi la maggior parte dei cinquanta civili di Giaveno caduti durante la Resistenza: quindici a Provonda, sei a Mollar dei Franchi, sedici tra Ruata Sangone e Monterossino.  E  negli stessi giorni vengono incendiate intere frazioni dell'alta valle: Fusero, Ciamussera, Prese Lori, Dindalera, Praverdino, Polatera.

Nelle Valli di Tidone e della Trebbia 30.000 nazifascisti operano un rastrellamento; notevoli perdite da ambo le parti.

30

Mentre la truppa saccheggia liberamente, il Comando tedesco decide l'esecuzione dei partigiani catturati: 17 uomini, vengono fucilati sulla piazza di Giaveno.

Il capitano O'Regan torna nella zona di Torino stabilendosi in pianura, a None, presso il dottor Michele Ghio, dove rimane sino alla Liberazione.

 

1944 DICEMBRE

 

 

 1

Il lancio massiccio di armi destinato a tutta la IV Zona Piemonte, concordato sulla zona della Maddalena in situazione di calma e non di rastrellamento, viene effettuato mentre i nazifascisti sono ancora in Giaveno. Il loro arrivo in zona è immediato e riprendono la repressione. Vengono arrestati alcuni sacerdoti e lo stesso podestà di Giaveno.  Inoltre tutte le borgate della zona del lancio vengono bruciate: Prafieul, Chiarmetta, Alpe Colombino, Prese Vecchie, Borgata Re.

A Portofino (Ge) i nazisti torturano e uccidono 22 patrioti e gettano in mare i loro corpi.

 2

I 70 uomini rimasti della brigata “Vitrani” vengono attaccati improvvisamente a Prese Loiri.

Il Comando Generale dei CVL respinge la proposta di smobilitazione invernale dei partigiani avanzata dal Gen. Alexander.

3

 

Conclusione vittoriosa della battaglia dì Porto Corsini (Ravenna) e liberazione del capoluogo ad opera dei partigiani.  A Passo dei Guselli (Piacenza) 32 partigiani cadono in combattimento.

 

 

 

 

 4

La mattina i rastrellatori attaccano improvvisamente una pattuglia, composta tra gli altri da Carlo Asteggiano, Ugo Veneziani e Guido Quazza. Ai partigiani non resta che tentare di filtrare tra le maglie dei rastrellatori e raggiungere la pianura. A piccoli gruppi, di notte, si disperdono fuori della vallata verso Grugliasco, Villarbasse, Reano, Nichelino, Volvera.

I nazifascisti decidono di mettere presidi permanenti in Val Sangone, dove restano due brigate di appoggio (“S. Magnone” e “Campana”) con cecoslovacchi e sovietici; tutte le altre formazioni si dislocano in pianura.

Inizia in Valle Pesio un forte rastrellamento condotto da una Divisione tedesca; i combattimenti durano 17 giorni.

10

 

S’insedia il secondo governo Bonomi.

12

 

A Dogliani (Cuneo) i nazisti assassinano 60 persone.

15

 

A Gonzaga i partigiani mantovani e modenesi disperdono il presidio nazifascista e liberano 350 persone destinate alla deportazione in Germania.  Grossa battaglia entro le mura dell'Università di Bologna.

20

 

Il governo Bonomi delega al Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) i propri poteri nei territori ancora occupati dai Tedeschi.

26

 

Modena: quattro Partigiani catturano un carro armato Tigre, circolano per la città, cannoneggiano le caserme e ad operazione finita lo  distruggono.

31

Dodici aviatori americani, costretti ad un atterraggio di fortuna presso Airasca e salvati da un partigiano della Val Chisone, vengono salvati con un incredibile viaggio clandestino da Cumiana alle Langhe, organizzato da Michele Ghio e da Pat O'Regan.

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