Milano Luigi

Milano Luigi, maggiore comandante partigiano

Milano Luigi

(Lanciano, CH 1909 – 1951)

Luigi Milano nasce il 28 giugno 1909 a Lanciano (Chieti) da Francesco e Luigia Breber. Dopo aver conseguito la maturità classica nel liceo della città fondata dal padre, il 9 novembre 1928 egli entra come allievo ufficiale nella Reale Accademia di Fanteria e Cavalleria di Modena. Frequentati i corsi propedeutici e successivamente il biennio della Scuola di Applicazione, il 7 luglio 1931 è assegnato al 7° reggimento Alpini con il grado di capitano.

Nel giugno 1940 partecipa alla campagna di Francia, pur non entrando mai in combattimento perché il suo reparto non è schierato in prima linea. Il 7 gennaio 1941 parte per l'Albania e poco dopo, il 1° febbraio, viene ferito e ricoverato all'ospedale militare di Tirana. Rimpatriato e ricoverato all'ospedale di Imola per tre mesi, dopo la convalescenza è assegnato al battaglione "Val Chisone" del IV Gruppo Alpini Valle. Il 15 dicembre 1941 si imbarca da Bari per il Montenegro con il nuovo reparto, rimanendovi sino al dicembre 1942 e ottenendo la medaglia d'argento al valor militare "sul campo". Rientrato in Italia e conseguito il grado di maggiore, Milano è destinato all'entroterra ligure: il 25 luglio 1943 il suo battaglione "Val Chisone" è in servizio di ordine pubblico a Genova, e poco dopo viene assegnato alla piazzaforte di La Spezia e alla zona limitrofa.

Sorpreso dall'armistizio dell'8 settembre a Bottagna (La Spezia), Luigi Milano scioglie il reparto, lasciando i suoi uomini liberi di scegliere fra il ritorno in famiglia e la nuova lotta contro i tedeschi: a chi vuole seguirlo dà l'indicazione di Avigliana e Giaveno, in provincia di Torino, dove ha stabilito saldi rapporti di amicizia prima della guerra e dove intende recarsi per organizzare una forma di resistenza armata.

Divenuto di fatto il 1° Comandante dei Partigiani  della Val Sangone,  tra il 12 settembre e il 23 ottobre 1943 Luigi Milano organizza le prime bande della valle, raccogliendo gli sbandati, stabilendo contatti con le formazioni delle vallate vicine, guidando i primi "colpi" ai depositi di armi e ai magazzini dell'ammasso. La sera del 23 ottobre, in seguito ad una delazione, avviene la sua cattura da parte di militari tedeschi all'albergo "Lago Grande" di Avigliana. Rinchiuso nel carcere "Nuove" di Torino e lungamente torturato, Milano è lasciato libero nell'aprile 1944, ormai profondamente minato nel fisico. Nel novembre 1944 è ricoverato clandestinamente nel tubercolosario di Quasso al Monte per tubercolosi polmonare sinistra con versamento. Il 24 settembre 1945 sposa a Milano la sig.na Elia Cargnelutti, con la quale è fidanzato sin da prima della guerra, e che vuole percorrere con lui tutta la strada riservata al destino. Posto in aspettativa per infermità dipendente da causa di servizio, il maggiore Milano trascorre gli ultimi anni di vita tra un ospedale e l'altro senza più rimettersi: muore a Roma il 4 giugno 1951.

 

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