Collaborazionista

Petain--con-Hitler

 

Il maresciallo Petain, eroe francese della Prima Guerra Mondiale, diventa, come Capo della Repubblica di Vichy, un esempio del collaborazionismo con Hitler

 

 

 

 

COLLABORAZIONISTA

Chi collabora con truppe nemiche d'occupazione.

La Germania di Hitler, in alternativa all'annessione, attuata per i Sudeti, l'Austria, la Polonia e l'Alsazia-Lorena, e all'amministrazione militare diretta, favorì il sorgere di governi collaborazionisti in Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia, Croazia, Serbia, Ungheria, Francia meridionale (la cosiddetta Repubblica di Vichy affidata a Pétain) e Italia centrosettentrionale (Repubblica Sociale Italiana di Mussolini). I nazisti avevano organizzato una rete amministrativa, militare, economica e di polizia che controllava questi simulacri di governi nazionali semiautonomi.

Nel collaborazionismo, si fondi esso sull'ideologia, sull'opportunismo o sulla condivisione di valori d'ordine, sono presenti visioni politiche, prospettive e motivazioni diverse, tutte cementate dall'anticomunismo, dall'odio verso la società di massa e la democrazia in tutte le sue forme, dall'antisemitismo e dal razzismo in generale.

In Val Sangone, dove ad esempio il podestà di Giaveno Zanolli fu più un mediatore che un collaboratore dei nazifascisti e dove Gottardo Monfrino, il Segretario politico del fascio di Giaveno venne dichiarato dai partigiani "di contegno non repubblicano fascista", la popolazione si schierò sostanzialmente con la Resistenza, ma non mancarono esempi di collaborazionismo sia sotto forma di zelanti funzionari fascisti nostalgici dello squadrismo, come il Segretario del fascio repubblicano di Trana Marcello Martinasso, sia sotto forma di spie, infiltrati e delatori come il finanziere Beghetti, responsabile della Cattura del Maggiore Milano e di Enrico Valobra.

 

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