IV Zona Piemonte

4ZONAM~1

 

 

 

IV ZONA PIEMONTE

Il Comando militare risponde alle esigenze di coordinamento del movimento resistenziale suddividendo il Piemonte in nove zone territoriali militari, alle dipendenze di un comando di zona nel quale sarebbero state rappresentate tutte le formazioni attive nell'area. "I comandi di zona – era scritto nella circolare n. 231 del 21 agosto 1944, inviata dal Cmrp a tutte le brigate – sono organi di coordinamento operativo. Ad essi spetta promuovere l'affiatamento e l'amalgama delle diverse formazioni; dirigere, perfezionare e affinare istruzione e addestramento; definire atteggiamento e condotta da tenere in rapporto alla situazione militare della zona; ideare le operazioni e stabilire il concorso delle diverse formazioni; precisare le rispettive zone di utilizzazione logistica".

La Val Sangone viene inquadrata nella IV Zona, con la Val Pellice, la Val Chisone, la Val Germanasca e la valle di Susa. Il provvedimento parte dall'alto, ma corrisponde ai tentativi di collegamento fatti dalla base. Nei mesi precedenti, oltre ai contatti presi dai comandanti della Val Sangone, c'erano stati altri incontri fra i capi delle formazioni: "nel febbraio 1944 vi era stato l'abboccamento di Roure tra Marcellin e Guermani per studiare un'eventuale possibilità di collegamento con le formazioni GL della Val Germanasca; "Barbato" e Roberto Malan avevano dato vita a un comando di coordinamento fra i garibaldini e le GI della Val Pellice.

All'inizio dell'estate Ada Godetti e Duccio Galimberti erano saliti a Granges di Pragelato per proporre la costituzione di un comando di coordinamento fra le formazioni del Pinerolese e quelle dell'alta valle di Susa". La delimitazione territoriale della zona discende, d'altra parte, dall'esperienza dei rastrellamenti della tarda primavera e dell'estate, quando le diverse tattiche adottate dai comandanti delle varie valli, senza un piano comune prestabilito, offrirono al nemico delle possibilità che non avrebbe avuto se tutti i comandi avessero agito d'intesa. La difesa della Val Chisone in agosto era stata seriamente pregiudicata dal fatto che alcune colonne di Alpenjaeger, dopo aver risalito alquanto agevolmente la Val Pellice e la Val Germanasca, avevano minacciato da sud le difese della Val Troncea; l'attacco da monte in Val Sangone, durante il rastrellamento di maggio, era stato reso possibile a sua volta dalla facilità con cui gli Alpenjaeger erano risaliti dalla Val Chisone e dalla valle di Susa.

Osvaldo Negarville (che con Dante Livio Bianco, Franco Venturi e il generale Carlo Drago fa parte del Corpo Ispettori istituito dal Cmrp (sigle) per verificare la disponibilità delle formazioni alla creazione dei comandi di zona) contatta i comandanti delle vallate presentando il progetto e chiedendo indicazioni sui nomi dei futuri responsabili. La costituzione della IV Zona è ufficializzata il 1° settembre, in una riunione a Granges di Pragelato, presenti i rappresentanti delle formazioni della Val Chisone, della valle di Susa e della Val Pellice (la Val Sangone aveva partecipato agli accordi preliminari). Il Comando viene assunto da Antonio Guermani "Tonino" per gli Autonomi, con commissari politici Osvaldo Negarville "Valerio" per i garibaldini e Angelo Mussa Ivaldi "Lino" per le formazioni GL. L'incarico di Capo di Stato maggiore è affidato a Giovanni Gonella "Ferrua" e il servizio informazioni ad Ugo Campagna. Nel gennaio 1945 Angelo Mussa Ivaldi, trasferito nel Monferrato, sarebbe stato sostituito da Roberto Malan.

Il 17 settembre il Comando IV Zona si stabilisce in Val Sangone, presso il comando della brigata, vicino alla Maddalena dov'era insediata anche la missione di O'Regan


 

Successivo 1943