Mappa Interattiva

10050 Coazze TO, Italia
La via che parte dall'incrocio di Via Cavour e Via Martoglio, che si chiamava via Ruffinera, è stata intitolata nel dopoguerra a Candido Dovis, Partigiano nato a Coazze il 27 settembre 1925. Venne catturato a dicembre a Torino (in un albergo nei pressi della stazione ferroviaria di Porta Nuova) a causa della delazione di un certo Oscar Ceresa. Candido Dovis venne fucilato il 22 dicembre 1944 insieme al suo compaesano Armando Amprino presso il Poligono Nazionale del Martinetto di Torino.

Il 10 maggio 1944, presso il Rifugio G.E.A.T., in Val Gravio, nel Comune di Borgone di Susa, Valerio Martoglio si offre volontario con altri quattro compagni (Vincenzo Governato, Pietro Morello, Giuseppe Scarmagno e Giuseppe Staorengo) per andare in avanscoperta. Entrati nel rifugio sono sorpresi e uccisi dai tedeschi che lì erano nascosti. Il suo corpo, riesumato e sepolto nel cimitero di San Giorio, verrà tumulato, nell'autunno del 1945, presso l’Ossario di Forno di Coazze. Gli verrà assegnata la Medaglia d'argento al valor militare alla memoria. È sepolto presso l’Ossario di Forno di Coazze.

10050 Coazze TO, Italia
Via Valerio Martoglio collega viale Italia ’61 con via Cavour. Nel suo tratto finale lambisce via Candido Dovis. Valerio Martoglio (Coazze, 19 agosto 1922), già fante del 3° reggimento Alpini di stanza ad Exilles, nell’ottobre 1943 entra a far parte della banda «Sergio». Il 10 maggio 1944, presso il Rifugio G.E.A.T., in Val Gravio, nel Comune di Borgone di Susa, Valerio si offre volontario con altri quattro compagni (Vincenzo Governato, Pietro Morello, Giuseppe Scarmagno e Giuseppe Staorengo) per andare in avanscoperta. Entrati nel rifugio sono sorpresi e uccisi dai tedeschi che lì erano nascosti. Il suo corpo, riesumato e sepolto nel cimitero di San Giorio, verrà tumulato, nell'autunno del 1945, presso l’Ossario di Forno di Coazze. Gli verrà assegnata la Medaglia d'argento al valor militare alla memoria. È sepolto presso l’Ossario di Forno di Coazze. Dall’immediato dopoguerra, e fino al 1961, era intitolata a Valerio Martoglio una piazzetta antistante l’allora sede comunale di viale Italia ’61.

10050 Coazze TO, Italia
Via Armando Amprino collega piazza della Vittoria con via Villargrande.
Armando Amprino nasce a Coazze il 24 maggio 1924. Nel gennaio del 1944 entra nelle fila della banda «Nicoletta». Partecipa agli scontri di maggio in Valle di Susa. Nel dicembre di quello stesso anno viene catturato a Torino, nel quartiere Barriera di Milano, da una pattuglia del RAU (Reparto Arditi Ufficiali), e condotto alle carceri «Le Nuove» dove viene processato per direttissima e condannato a morte. Verrà fucilato, insieme ad altri partigiani tra cui il suo compaesano Candido Dovis, il 22 dicembre 1944 presso il Poligono Nazionale del Martinetto a Torino. Come già Valerio Martoglio e Candido Dovis, anche lui è sepolto presso l’Ossario di Forno di Coazze (sulla lapide il suo cognome è però erroneamente scritto Amprimo).

10050 Coazze TO, Italia
Il largo si trova lungo il corso di via Matteotti, nel punto dove la via incrocia via XXV Aprile. Il 26 aprile 1944 in quest’area (all’epoca informalmente chiamata “Campo sportivo”) vennero fucilati dieci partigiani prelevati dal carcere torinese «Le Nuove», concludendo dopo altre 31 fucilazioni la rappresaglia per la morte di 2 ufficiali tedeschi alla Bonaria. I cadaveri poi furono lasciati esposti per due giorni. Attualmente la denominazione del largo non è segnalata da nessuna palina, il cippo e la lapide che ricordano l'episodio e i caduti si trovano di fronte, sulla facciata della scuola media che prospetta su via XXV Aprile.

Coazze TO, Italia
VIA MICHELANGELO GIACONE

Via Giacone collega Coazze con la borgata Buffa di Giaveno. Prima dell’apertura di altre vie di comunicazione era l’unica strada carrozzabile che permettesse di raggiungere il paese e si chiamava strada di Giaveno.
La via è stata intitolata nel 1962 a Michelangelo Giacone, un civile coazzese originario di borgata Giaconera, lì fucilato nel corso del rastrellamento del 27 novembre 1944. Giacone era nato a Coazze il 3 marzo 1913 ed era insegnante di filosofia. Insieme a lui vennero giustiziati anche Giovanni Giacone e Giovanni Battista Giacone. Alla loro memoria è stato dedicato un cippo a borgata Giaconera.
In un documento autografo, conservato presso l’archivio storico del Comune di Coazze, Felicina Giacone, sorella di Michelangelo, in data 10 dicembre 1944 racconta le circostanze della morte del fratello:
«Io sottoscritta Rosa Clot Felicina nata Giacone dichiaro che il giorno 27 Novrmbre 1944 truppe di passaggio verso le ore 16 hanno sparato a breve distanza sul mio fratello Giacone Michelangelo fu Silvino classe 1913, senza obblighi di leva, uccidendolo sul colpo (…)» il documento prosegue poi con l’elenco dei beni prelevati in quella circostanza alla donna.

10050 Coazze TO, Italia
Piazza centrale, dove si svolge il mercato del venerdì, intitolata al comandante partigiano Felice Cordero di Pamparato detto "Campana", impiccato a Giaveno il 17 agosto 1944, medaglia d'oro della Resistenza.

10050 Coazze TO, Italia
Piazza intitolata dal 1961 al comandante partigiano Sergio De Vitis, caduto nell'assalto alla polveriera di Sangano il 26 giugno 1944, medaglia d'oro della Resistenza.

Coazze
Nel pomeriggio del 16 maggio Renato Ruffinatti e una trentina di altri partigiani catturati nei giorni precedenti vengono prelevati dal carcere allestito presso la scuola elementare di Coazze e condotti a Forno. Arrivati nei pressi del cimitero vengono divisi in due gruppi: il più numeroso si avvia sulla mulattiera che scende verso la riva destra del Sangone, a quella che diverrà la Fossa comune. l’altro (che comprende Renato Ruffinatti, Filippo Mazzaglia, Salvatore Mazzeo e Umberto Pavone) si dirige verso le prese Garida, dove i partigiani vengono fucilati.

Coazze
Una lapide sul pilone che precede la borgata Oliva ricorda che in zona è stato ucciso Mario Davide, partigiano piossaschese.

10050 Coazze TO, Italia
Ferria, sede della chiesa parrocchiale, è la borgata più importante della Frazione Forno Alpi Cozie. Duramente provata dalla lotta partigiana, con case distrutte, il parroco in prigione, decine di ostaggi e di morti. La piazza della Chiesa di San Giuseppe è stata dedicata a Felice Versino, partigiano locale morto a Torino, e la scuola, recuperata come casa di vacanze, è stata intitolata ad Evelina Ostorero, la ragazza che è stata la prima donna vittima dei nazifascisti in valle, colpita il 23 settembre del 1943 perché, sorda, non si era fermata all'intimazione dei rastrellatori.

10050 Coazze TO, Italia
Dal 1989 a monte della Borgata Giaconera un cippo ricorda le tre vittime fatte dai tedeschi durante il rastrellamento del 27 novembre.

10094 Giaveno TO, Italia
Via dedidata a Luigi De Matteis, ex internato e fondatore della Sezione ANEI di Giaveno.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia
La piazza di Borgata Sala è intitolata al primo sindaco eletto di Giaveno nel dopoguerra.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia
Via intitolata ai caduti giavenesi della Seconda guerra mondiale e in particolare alle vittime dei rastrellamenti di maggio e novembre 1944.

Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia

In Borgata Brossa venne ucciso Giovanni Battista Collino il 7 marzo 1944.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Questa via di Borgata Pontepietra è intitolata al comandante partigiano Sergio De Vitis, morto il 26 giugno 1944 nell'assalto alla Polveriera di Sangano.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

In questa zona, vicino a Pontepietra, il 2 aprile 1944 vengono uccisi due civili.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Qui cade vittima dei tedeschi il 29 novembre 1944 il diciassettenne Renato Cena.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia
Su questo colle che chiude la valle del Fronteglio e prospetta sul vallone di Forno, vi fu la prima vittima della Resistenza in Val Sangone, il pittore Maurizio Guglielmino, il 23 settembre 1943.

A Pasqua del 1944 Don Mattone celebrò una messa per i partigiani e benedì la bandiera.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia
A Pra Fieul è nato lo sci italiano a fine Ottocento e poi è stato costruito un hotel, che i tedeschi hanno distrutto durante il rastrellamento del novembre 1944, dopo che nei pressi c'era stato un lancio di rifornimenti ai partigiani.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Il 28 novembre anche in questa borgata ci fu una vittima.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia
Il 29 novembre del 1944, al Fusero vennero uccisi cinque giovani.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia

Qui viene ucciso il 29 novembre Andrea Portigliatti di 45 anni.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia
Anche tra queste baite vi furono due vittime il 29 novembre 1944.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Nell'alta valle del Romarolo, al Col du Geis (o Gej, come scritto sulla lapide di Provonda) durante il rastrellamento del 29 novembre 1944 viene ucciso Mario Ughetto di 39 anni.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia
Episodio atroce del rastrellamento del 29 novembre, un ragazzino e tre anziane donne muoiono tra le fiamme della loro casa incendiata dai tedeschi, che nella vicina borgata Girella di Provonda faranno altre 2 vittime.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Il 29 novembre due ragazze di 22 anni vennero uccise in questa borgata e una terza si salvò miracolosamente.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Un uomo di 56 anni è un'altra vittima del tragico 29 novembre 1944.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia
Ha 36 anni la vittima del rastrellamento del 29 novembre presso questa borgata di Provonda.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Il trentenne Mario Barone Governator viene ucciso il 17 agosto 1944 in questa borgata.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Alle Case Prudent (Fontana Anvès) vicino al Mollar dei Franchi nel rastrellamento del 29 novembre 1944 vennero uccisi 5 uomini.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Sul pilone all'entrata della Borgata il ricordo delle vittime civili del rastrellamento del 29 novembre 1944 a Tetti Via e nei dintorni.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia
All'incrocio tra Via Beale e Via Ruata Sangone il 29 novembre vennero uccise tre persone.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Giuseppe Demetrio Tessa, viene ucciso il 21 maggio 1944 vicino alla Presa del Colonnello, sopra Selvaggio.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

La borgata fu distrutta dai tedeschi il 26 maggio per rappresaglia, solo forti pressioni salvarono il Santuario di Nostra Signora di Lourdes.
Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

10094 Giaveno TO, Italia
La villa fu sede del comando tedesco dal rastrellamento di maggio 1944. Vedi: toponomastica della Resistenza a Giaveno.

Giaveno -Italia

toponomastica resistenziale giavenese

Da Via della Resistenza si sale a destra all'Ossario dei Caduti, il monumento più significativo della Resistenza in Val Sangone. Nel sacrario sono tumulate 98 vittime del nazifascismo. Più avanti, sul piazzale intitolato a Luigi Milano sorge il padiglione espositivo, inaugurato nel 2014 comeFinestra sulla Resistenza, con accesso al sentiero che conduce alla Fossa Comune.

Ossario dei Caduti

Questa borgata, ai piedi dell'Abbazia di San Michele della Chiusa subì le conseguenze dell'uccisione di due ufficiali tedeschi seguita al rastrellamento del 10 maggio. L'edificio sacro venne perquisito e I monaci rischiarono la vita, ma sorte peggiore toccò alla Borgata, i nazisti risparmiarono, dopo averli messi al muro per ore i monaci e alcuni abitanti, ma cannoneggiarono e distrussero la borgata.

Via alla Sacra, 14, 10057 Sant'Ambrogio TO, Italia

Anche l'Abbazia di San Michele della Chiusa subì le conseguenze dell'uccisione di due ufficiali tedeschi seguita al rastrellamento del 10 maggio. L'edificio sacro venne perquisito e I monaci rischiarono la vita, unitamente agli abitanti della vicina borgata San Pietro, che venne cannoneggiata.

In questa borgata vicina alla Sacra di San Michele vennero fucilati 11 partigiani il 26 maggio 1944 per rappresaglia all'uccisione di due ufficiali tedeschi, seguita al rastrellamento del 10 maggio. Altri 31 ostaggi vennero fucilati a Valgioie, a Giaveno e a Coazze.
Sul luogo dell'esecuzione era stato eretto un cippo per ricordare il tragico avvenimento . Il cippo è stato recentemente ricostruito in un'altra posizione con accanto una bacheca che spiega l'avvenimento.

In un prato nei pressi di questa borgata di Valgioie (allora unito a Giaveno) vennero fucilati 10 partigiani il 26 maggio 1944 per rappresaglia all'uccisione di due ufficiali tedeschi, seguita al rastrellamento del 10 maggio. Altri 31 ostaggi vennero fucilati alla Bonaria, a Giaveno e a Coazze.

Su via XXV aprile si affaccia la Scuola Media di Coazze, da poco intitolata a Giulio Nicoletta, comandante partigiano. A fianco della scalinata di accesso all'edificio è stato spostato negli anni Ottanta il cippo. che sorgeva pochi metri più a nord e che ricorda i partigiani fucilati il 26 maggio 1944. Dall'altro lato della scalinata è appesa la lapide. la lapide che ricorda lo stesso avvenimento, la fucilazione per rappresaglia di 10 prigionieri, a cui è stato intitolato il Largo X Martiri.

10050 Coazze
La piazza è chiusa ad est dalla Chiesa Parrocchiale di Santa Maria del Pino e dall'ex Oratorio, costruito nel 1911, divenuto scuola elementare e poi carcere nazista nel 1944, come ricorda la lapide posta sulla facciata dell'ex cinema Vittoria. Ora è stato restaurato e dovrebbe tornare ad essere un centro di aggregazione sociale.
Si affaccia sulla piazza anche il Parco della Rimembranza con al centro il monumento dell'alpino affiancato dagli elenchi dei caduti coazzesi nelle due guerre mondiali.

La Collina, dove sopravvivono pochi ruderi del castello dei feudatari Feyditi poi diventato Forte San Carlo, domina l'abitato di Coazze. Vi sorge dal 1862 la Chiesa dedicata al SS. Nome di Maria. Dietro l'abside dal 1961 sorge il Faro della Pace e poco lontano il pilone ex voto degli ex deportati coazzesi, sopravvissuti ai campi di lavoro nazisti.

10050 Coazze TO, Italia
Questa piazza centrale è stata recentemente ridimensionata per ampliare le scuole elementari intitolate a Luigi Pirandello, in questa occasione è stata spostata la lapide dedicata alla Mamma del partigiano.

10050 Coazze TO, Italia

Su questa piazza centrale, recentemente ridimensionata per ampliare le scuole elementari intitolate a Luigi Pirandello, prospetta la Fontana Monumentale dedicata alla popolazione coazzese e ai Fratelli Vitrani, che affaccia a nord su Viale Italia '61.

10043 Orbassano TO, Italia
Il 9 gennaio 1945 verso le tre del pomeriggio, il trenino, mentre passava in Orbassano, fu bersaglio di un mitragliamento aereo da parte della contraerea alleata in prossimità della fermata davanti alla fabbrica serica Depetris, che si trovava tra le attuali via De Gasperi e via Bixio.
Le conseguenze dell'attacco aereo furono ingenti e sono rimaste impresse nella memoria dei presenti, come dimostrano le immagini e le testimonianze.
Nonostante l'intervento repentino della Croce Rossa, le vittime furono 31 e i feriti 34, alcuni dei quali morirono in seguito. I feriti furono ricoverati in diversi ospedali: Orbassano, Sassi (Torino), Croce dell'Ordine di Malta (Torino).
Una nuova incursione area al trenino avvenne pochi giorni dopo, il 27 gennaio 1945, nel territorio di Sangano (che allora era accorpato come frazione al Comune di Bruino).
Anche in questo caso l'incursione causò vittime civili.

10050 Coazze TO, Italia
L'ex Municipio di Coazze è la sede dell'Ecomuseo della Resistenza.

10050 Coazze TO, Italia

Sul Col Bione, spartiacque tra Val Susa e Val Sangone nel 1985 su iniziativa dell'ANPI è stato eretto un cippo ai partigiani caduti.

Di fronte alla stazione ferroviaria, in Piazzetta De André, è collocato il il pannello illustrativo n.1, che introduce al percorso della Memoria del Comitato Colle del Lys.
Tali pannelli sono stati collocati, formando un vero e proprio percorso, in Piazzetta Fabrizio De André in Corso Laghi angolo Via Carnino, in Corso Laghi 13, al Cimitero comunale, in Via don Luigi Balbiano, in Via Sant'Agostino angolo Via Bachiasso, in Corso Laghi 296, in Via Sacra di San Michele nella frazione Mortera, in Via Grignetto 31 nella frazione Bertassi e nel M­useo del Dinamitificio Nobel in Via Galinier 46.

Sul luogo vi è il pannello illustrativo n.2 del percorso della Memoria del Comitato Colle del Lys.

10051 Avigliana TO, Italia
Via dedicata al partigiano Carlo Carli.
Poco lontano, in via Carnino vi è il pannello illustrativo n.2 del percorso della Memoria del Comitato Colle del Lys.

Il 6 aprile del 1944 un gruppo di partigiani, tra cui Arduino e Augusto Piol, viene sorpreso e decimato da un reparto tedesco.
Sul luogo vi è il pannello illustrativo n.7 del percorso della Memoria del Comitato Colle del Lys.

Il 22 ottobre 1943 all'Albergo Lago Grande di Avigliana di Papà Italo, viene
catturato il Maggiore Luigi Milano, comandante dei partigiani della Val Sangone.

Nel quadro dell'offensiva congiunta del 26 giugno 1944 la banda Fassino ha assaltato il Dinamitificio Nobel di Avigliana, ma la reazione tedesca la costringe verso la ferrovia, qui lo scontro provoca la morte di Guerrino Nicoli e il ferimento e la cattura di Eugenio Fassino. Sul luogo vi è il pannello illustrativo n.6 del percorso della Memoria del Comitato Colle del Lys.

Nel quadro dell'azione congiunta del 26 giugno 1944 la "Walter Fontan" attacca i presìdi tedeschi e fascisti di Bussoleno, ma l'arrivo di rinforzi costringe i partigiani alla ritirata.

Nel quadro dell'offensiva congiunta del 26 giugno 1944 la banda Fassino assalta il Dinamitificio Nobel di Avigliana, ma la reazione tedesca costringe la banda di Eugenio Fassino a ritirarsi verso la ferrovia. Sul luogo vi è il pannello illustrativo n.9 del percorso della Memoria del Comitato Colle del Lys.

L'offensiva congiunta partigiana del 26 giugno 1944 si sviluppa su più fronti, l'assalto alla Polveriera di Sangano finisce tragicamente, nel contrattacco tedesco muoiono De Vitis e diversi partigiani.

Un gruppo di partigiani della brigata Magnone impegnato nella liberazione di Torino venne intercettato verso le ore 14 del 27 aprile 1945 da una colonna di autoblindo in avanzamento verso la Fiat Mirafiori: nel violento conflitto caddero cinque partigiani (Dabbene Edoardo, Fornera Lorenzo, Mastromauro Salvatore, Herger Hans e
Versino Felice) e altrettanti furono i feriti. Nel 1946 venne posata una lapide.

10123 Torino.
L'ex Casa Littoria venne rinominata Palazzo Campana dal nome della formazione partigiana che lo occupò nell'aprile del 1945, nome derivato da Felice Cordero di Pamparato, detto "Campana", comandante partigiano impiccato a Giaveno.

Via intitolata a Giuseppe Zanolli, podestà e poi sindaco di Giaveno.

toponomastica partigiana di Giaveno

L'attacco partigiano al presidio nazista di Cumiana, provoca la rappresaglia tedesca, che non rispetta i tempi della trattativa e degenera nell'eccidio di Cumiana. Molto documentato sull'eccidio di Cumiana il sito www.memorialcumiana.it.

L'eccidio di Rivalta

10098 Rivoli TO, Italia
Qui abitava la famiglia Piol, la mamma Brigida vide il marito e quattro figli vittime dei nazifascisti.

Sul colle del Lys, Il 2 luglio 1944 ci fu un tragico eccidio, ricordato dalla torre. Il Comitato Resistenza Colle Lys gestisce l'ecomuseo ed organizza la manifestazione della prima domenica di luglio.

10094 Giaveno TO, Italia
Durante il rastrellamento del 10 maggio 1944 le bande partigiane di Criscuolo, Asteggiano e Quazza conbatterono contro i rastrellatori al Pontetto, tra Maddalena e Tora.

via dedicata al comandante partigiano (nome di battaglia Campana) impiccato a Giaveno il 17 agosto 1944.
toponomastica partigiana di Giaveno

via dedicata alla Divisione partigiana che prese il nome da Felice Cordero di Pamparato, detto il Campana, ucciso il 17 agosto 1944 in viale Regina Elena.
toponomastica partigiana di Giaveno

Via dedicata al Comitato di Liberazione Nazionale, il CLN locale assunse la direzione amministrativa di Giaveno subito dopo la Liberazione.
toponomastica partigiana di Giaveno

Balcone e lapide che ricorda l'impiccagione del Comandante Campana il 17 agosto 1944

Targa che ricorda due partigiani giustiziati

toponomastica

Viale al Partigiano Ignoto, diramandosi da Via Resistenza sale all'Ossario dei Caduti

10050 Coazze TO, Italia

Lungo la Via della Resistenza si trovano il Viale del Partigiano Ignoto, che sale all'Ossario dei Caduti, il piazzale Luigi Milano con la Finestra sulla Resistenza da cui si scende alla Fossa Comune .

Sul piazzale intitolato a Luigi Milano sorge il padiglione espositivo, inaugurato nel 2014 comeFinestra sulla Resistenza, con accesso al sentiero che conduce alla Fossa Comune.

54, 10050 Coazze TO, Italia

In questo luogo il 16 maggio 1944, durante il feroce rastrellamento, vennero mitragliati alle gambe e lasciati morire nella Fossa Comune 26 partigiani.

10050 Coazze TO, Italia
In questo alpeggio, recentemente ristrutturato, avevano la loro base i partigiani della banda di De Vitis e Magnone, che qui vennero sorpresi all'alba del 10 maggio 1944 dai rastrellatori tedeschi scesi dal Colle della Roussa. Lo scontro armato ai Sellerì procurò pesanti perdite ai partigiani, che a fatica riuscirono a sganciarsi.

Palazzina di caccia degli industriali Sertorio, ora Osservatorio per l'ambiente e posto di tappa e ristoro. Durante il rastrellamento del 10 maggio 1944 fu sede di un sanguinoso scontro tra la Banda Nicoletta e i rastrellatori, che avevano già assalito a sorpresa i partigiani stanziati negli alpeggi Sellery.

Villa Prever, ora villa Tosco, fu sede del presidio tedesco dopo il rastrellamento del novembre 1944, come ricorda una lapide posta vicino al cancello che dà su via Matteotti.

Statua intitolata alla Sentinella Partigiana, che raffigura Liborio Ilardi, la sentinella uccisa dai tedeschi durante il rastrellamento del 10 maggio 1944

Il 27 giugno 1944 i tedeschi, che hanno respinto l'assalto alla polveriera di Sangano, ma hanno subito vittime e prigionieri per rappresaglia prendono degli
ostaggi Trana e solo la negoziazione e la restituzione dei prigionieri da parte dei partigiani evita una strage come a Cumiana.


Nella Piazza vennero fucilati 10 ostaggi nella rappresaglia per l'uccisione di due tedeschi alla Bonaria durante il rastrellamento del 10 maggio 1944.

toponomastica partigiana di Giaveno

Sede dell'Istituto di Istruzione Superiore "Blaise Pascal".

Sede istituzionale del Comitato Resistenza Colle Lys</a

Gli ostaggi presi dai tedeschi per rappresaglia e per lo scambio coi prigionieri dello scontro precedente vengono portati in questa cascina e uccisi senza aspettare l'esito delle trattative, qui si compie l'eccidio di Cumiana. Molto documentato sull'eccidio di Cumiana il sito www.memorialcumiana.it.