Crosetto don Giovanni

 

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Crosetto don Giovanni

(Leinì 1902  +1992)

Parroco di Giaveno dal 14 giugno 1942, don Crosetto riveste il suo ruolo con grande autorevolezza morale e carità cristiana. Aiuta gli sbandati, sottrae molti giovani alle insidie dell'arruolamento forzato nell'esercito della R.S.I., conduce trattative per la liberazione di prigionieri e ostaggi, stabilisce contatti con i comandanti partigiani. Il suo attivismo finisce per configurarsi come un'inappellabile condanna morale, ma anche politica, del nazifascismo. Non a caso il parroco, ed i suoi validi collaboratori don Busso e don Foco, vengono più volte minacciati o trattenuti come ostaggi dai tedeschi. In seguito al rastrellamento del maggio 1944, don Crosetto esprime pubblicamente la sua indignazione per i metodi brutali dei nazifascisti, e viene, di conseguenza, schiaffeggiato in piazza. Questo episodio può essere considerato un esempio emblematico del ruolo svolto dal clero locale nella Resistenza.

 

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